Tranquilli, non sarà la classica rubrica di amarcord, un florilegio di “quanto era bello Beverly Hills 90210”, quanto era divertente “Otto sotto un tetto”, “te lo ricordi quanto era sfigato Will Smith in Willy il principe di Bel Air?”. No, cerchiamo di fare qualcosa di più raffinato (almeno, ci proviamo). Perché le serie tv – qui si parla di quelle americane e in parte inglesi purtroppo, non certo delle cosiddette fiction italiane – hanno ormai raggiunto una qualità talmente elevata da meritare, a nostro parere, una dignità di genere. Infatti le produzioni sono sempre più simili alle grandi produzioni cinematografiche, sia in termini di investimenti che in termini di qualità degli sceneggiatori, dei registi e, soprattutto degli attori. Perché mentre una volta le serie tv erano, da un lato il trampolino di lancio per giovani attori di talento che poi abbandonavano la produzione per altri lidi e dall’altro il parcheggio per attori che non avevano “sfondato”, oggi vedono protagonisti attori di primissimo calibro, che non hanno paura, pur essendo grandi star, di approdare sul piccolo schermo.
Va da sé che questo ha generato un aumento del livello medio della recitazione che ormai non ha più niente da invidiare a quella cinematografica. Qualcuno, e chi scrive è tra questi, è persino convinto che ormai le produzioni tv abbiano addirittura superato quelle cinematografiche; questo principalmente perché gli enormi costi delle grandi produzioni cinematografiche moderne, non permettono la sperimentazione, o se volete il rischio di impresa, di “una volta”.
È facile intuire perché: se hai una produzione da svariati milioni di dollari non puoi rischiare di fare un flop, questo provoca un generale appiattimento della produzione cinematografica su standard di sicuro successo di pubblico ma sempre più raramente di critica. Le produzioni delle serie tv invece, per quanto grandi, hanno costi contenuti e hanno la possibilità di svolgere una analisi preventiva attraverso il cosiddetto “episodio pilota” che è in grado di stabilire il gradimento del pubblico prima di avviare la produzione vera e propria. Conseguenza di questa maggiore duttilità delle serie tv è una maggiore libertà di sceneggiatori, registi e attori. Libertà che si traduce in una grande sperimentazione e ricerca del nuovo, anche in maniera audace.
L’aumento della qualità e del successo di molte serie tv ha permesso anche agli episodi di superare quel castrante limite di durata di quarantacinque minuti. Tale era una volta durata massima, in genere, di un episodio, durata che permetteva di incasellarlo in un’ora netta del palinsesto, comprese le pause pubblicitarie, ovviamente. Sempre di più sono le serie con episodi lunghi che diventano quasi film con dignità individuale.
Per noi italiani però, questo aumento di qualità, causa paradossalmente un grosso limite, inverso a quello che abbiano nelle produzioni cinematografiche, ed è il limite del doppiaggio.
Spieghiamo meglio. Avete mai visto Rocky in lingua originale? Il buon Sly (al secolo Silvester Stallone) non è proprio un grandissimo attore. Nella voce non ha intenzione e in lingua originale la sua recitazione risulta spesso “piatta” e poco credibile. Invece guardate Rocky in italiano, con Stallone doppiato dal mitico Ferruccio Amendola: è oggettivamente un’altra cosa, Stallone sembra persino un attore ottimo, ma il 90% lo fa la voce.
Ecco, per le serie tv di produzione americana o inglese, gran parte dell’intenzione degli attori (che come detto sono molto più bravi rispetto ad un tempo) si perde nel doppiaggio in lingua italiana che è affidato a produzioni piccole, dove gli stessi doppiatori doppiano troppi attori con la stessa voce. Si perdono poi accenti, espressioni particolari, giochi di parole: è un vero peccato. Il nostro consiglio è dunque quello di fare uno sforzo: quello di guardare le serie tv in lingua originale con l’aiuto dei sottotitoli. Fidatevi, non ve ne pentirete. In conclusione, il nostro proposito è quello di proporvi periodicamente, attraverso questa rubrica, una serie tv nuova o del passato, analizzandone le peculiarità allo scopo di incuriosirvi e magari convincendovi a guardarla… Se poi voleste commentare e scrivere le vostre impressioni sarebbe ancora meglio!
Domenico Cerabona
@DomeCerabona