
Matteo Renzi deve decidere a quale modello ispirarsi per il suo “Partito della Nazione”, se la scelta è quella del grande partito contenitore di stampo americano, quello che può accogliere lo stesso giorno un (ex?) “comunista” come Gennaro Migliore e un liberale come Andrea Romano oppure se vuole scegliere un partito “chiesa”, fortemente dogmatico in cui non può entrare “di tutto”, almeno non senza prima una decisa presa di posizione del capo del partito che detti poi la linea a tutta l’organizzazione. Insomma Renzi deve scegliere se vuole ispirarsi al partito di Frank Underwood, protagonista (Democratico) di House of Cards, oppure a Palmiro Togliatti, Segretario del PCI.
Non è un caso infatti che il protagonista interpretato da Kevin Spacey sia un bravissimo “capogruppo” in quella che da noi sarebbe la Camera, leggendario per la sua abilità nel trovare voti. Anzi, nella serie addirittura il Presidente lo preferisce al Congresso piuttosto che al governo, proprio per la sua capacità di persuasione dei parlamentari. Ed è uno spettacolo vedere all’opera Underwood, con la sua machiavellica abilità nel creare tele politiche e non solo, per raggiungere il suo fine: avere la maggioranza sui singoli provvedimenti.