Non dite che non vi avevamo avvertiti sui rischi di questa legge elettorale. Li avevamo spiegati piuttosto chiaramente, forse un po’ da Cassandre, e tutti gli aspetti più critici sono venuti alla luce in maniera macroscopica.
Vediamo perché con i dati partendo dalla Camera:
Notiamo che la coalizione del centrosinistra con pochissimi voti di differenza rispetto a quelli del centrodestra si aggiudica una stragrande maggioranza in questo ramo del Parlamento: conterà infatti sul 55% dei Deputati grazie al premio di maggioranza. Come dicevamo è un sistema un po’ pericoloso.
La situazione si fa molto più complicata al Senato. Come avevamo paventato, la maggioranza relativa su base nazionale non conta ai fini della maggioranza a Palazzo Madama. Vediamo infatti che nonostante la coalizione guidata da Bersani avesse qualche punticino in più non ha alcuna maggioranza: ricordiamo infatti che sono necessari almeno 158 senatori per avere la maggioranza.
Prima di vedere i risultati a livello regionale e a livello provinciale è importante notare come al Senato il risultato di Monti è ininfluente: il PD anche alleandosi con la Lista Civica non avrebbe alcuna maggioranza.
Ora vediamo i risultati:
Qui invece i risultati visti sulla mappa delle Province: in rosso dove ha vinto Bersani, in blu dove ha vinto Berlusconi e in giallo dove ha vinto Grillo.
E infine la mappa delle Regioni e dunque di chi ha vinto il premio di maggioranza al Senato in quella Regione:
Domenico Cerabona e Alessandro Sabatino