Primarie, aumento della partecipazione? Una falsa matematica

In tempi di esperti di comunicazione e di analisi spannometriche, la vita di un materialista storico, che si affida alla durezza dei fatti per fare le sue considerazioni politiche, è particolarmente difficile.

Domenica ero nel seggio a fare il presidente e “dall’esterno” arrivavano voci entusiaste: “Grande partecipazione“, si urlava. Si parlava di quasi 4.000.000 di votanti alle primarie del centro sinistra, ed ad urne ancora aperte i “renziani” già si prendevano i meriti per questa enorme affluenza.

Poi abbiamo chiuso le urne e fatto un po’ di conti.

Votante più, votante meno, a queste primarie hanno votato 3.110.210 persone; che sono tantissime, ma non sono quattro milioni. Eppure il refrain era bell’e che partito: “Abbiamo coinvolto tantissima gente nuova”.

Io, vedendo le facce che sono venute a votare al mio seggio, non ero convintissimo di questa analisi e allora, da buon materialista storico, ho provato a cercare dati per capire meglio.

E i dati dicono che nel 2009, quando ci sono state le primarie per eleggere il segretario del PD (Pierluigi Bersani), hanno votato 3.102.709 persone (potete verificare qui).

Attenzione ad un dato: a quelle primarie, almeno in teoria, hanno votato solo persone interessate a decidere chi doveva essere il segretario del Partito Democratico.

Domenica invece hanno votato, sempre almeno in teoria, tutti gli elettori del centrosinistra. I candidati erano cinque, ma solo tre erano iscritti del PD (Bersani, Puppato e Renzi), mentre altri due erano di altre formazioni, Vendola di SEL e Tabacci dell’API.

Sempre affidandoci ai numeri, quindi, possiamo vedere che a fronte di un allargamento degli “aventi diritto al voto”, il dato numerico dei votanti rispetto al 2009 è aumentato di pochissimo. Se poi da questo dato togliamo i voti di Vendola (485.689) e quelli di Tabacci (43.840), i voti presi dai candidati del PD rimangono 2.580.711.

Quindi, andando a ripescare i dati delle primarie 2009, forse si potrebbe dire artatamente che i voti mancanti al PD sono stati drenati da altre compagini – qualcuno è andato perduto, altri sono andati a Vendola o Tabacci. Ma dire che la candidatura di Renzi abbia portato “voti nuovi” al PD credo sia assolutamente impossibile.

Domenico Cerabona
@DomeCerabona

Post Correlati