Plutone, da pianeta a pianeta nano: quando l’astrofisica è razzista

Neanche tanto tempo fa studiavamo che i pianeti del sistema solare erano 9: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Tutti nomi importanti, mutuati dalla mitologia greca. Ma il 24 agosto 2006 l’Unione Astronomica Internazionale ha “degradato” Plutone allo status di pianeta nano.

Plutone

Questa decisione venne presa perché nei primi giorni del 2005 un gruppo di scienziati americani scoprì a poca distanza da Plutone un nuovo corpo celeste orbitante intorno al Sole. Insieme a questo corpo celeste, subito ribattezzato come Eris (nella mitologia greca, la dea della discordia), furono scoperti nella Fascia di Kuiper altri due oggetti del tutto simili: Haumea e Makemake (piccola curiosità: i due nomi non derivano da divinità greche. Haumea è la dea hawaiana della fertilità; Makemake il creatore dell’umanità secondo i miti dell’Isola di Pasqua).

Eris però aveva una particolarità non da poco: la sua massa e le sue dimensioni erano maggiori di quelli di Plutone. Si era dunque trovato il famoso decimo pianeta che tanti astronomi stavano cercando. Ma era sorto un problema, che contribuì ad aprire un dibattito all’interno della comunità astronomica: perché Plutone e Eris erano considerati pianeti e Haumea e Makemake, che hanno dimensioni di poco inferiori, no?

Eris

Quello che nacque tra gli scienziati fu un dibattito vivace per definire ciò che effettivamente sia un pianeta e ciò che invece doveva andare sotto un altro nome. Quella che si decise infine fu la definizione di pianeta, ossia un corpo celeste che:

  • orbiti intorno al Sole;
  • abbia una forza di gravità sufficiente per vincere le forze di corpo rigido (tradotto in Italiano: abbia una forma sferica);
  • abbia ripulito le vicinanze da meteoriti o comunque da altri corpi celesti intorno alla sua orbita.

Un pianeta nano, invece, deve solo soddisfare le ultime due e non essere un satellite di un altro pianeta. Tutti gli altri corpi che non sono satelliti, vengono genericamente chiamati “piccoli corpi del Sistema Solare”. Questa definizione fu adottata dopo una votazione all’interno dell’Unione Astronomica Internazionale. Votazione che sancì il destino di Plutone, destinato a perdere lo status di pianeta.

Ricapitolando: da oggi il Sistema Solare è composto da 8 pianeti (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno), cinque corpi identificati come pianeti nani (Cerere, Plutone, Haumea, Makemake e Eris) e 13 potenziali pianeti nani. I pianeti nani si trovano tutti al di là dell’orbita di Nettuno (a parte Cerere, che si trova nella Fascia degli Asteroidi compresa tra Marte e Giove).

Sistema solare

Questa distinzione in realtà non vale in tutto il mondo: l’Illinois, patria di Clyde Tombaugh, lo scopritore di Plutone, nel marzo 2009 ha votato una legge che ristabilisce lo status di Pianeta a Plutone. Una di quelle leggi all’americana, come quella di uno stato americano che ha stabilito per legge che il livello del mare non potrà salire più di un tot, fregandosene del riscaldamento globale: la prendiamo per quello che è…

Plutone, anche quando era pianeta, era comunque sempre stato “bistrattato” dalla comunità scientifica, per il fatto anche di essere stato il più lontano pianeta del Sistema Solare: le sonde della NASA che hanno regalato a migliaia di appassionati foto uniche e straordinarie dei pianeti nel Sistema Solare non sono mai andate all’esplorazione di Plutone. Solo il 19 gennaio 2006 è partita la sonda New Horizons alla sua volta: giungerà sull’ormai pianeta nano nel 2015.

Negli ultimi anni, inoltre, si è scoperto che Plutone non è solo: ha diversi satelliti che ruotano intorno. Il più grande, Caronte fu scoperto nel lontano 1978 ed ha una massa che è la metà di Plutone; tra il 2005 e il 2011 sono stati scoperti altri 4 satelliti: Idra, Notte, Cerbero e Stige.

Alessandro Sabatino

@twitTagli

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