Piccole insofferenze… su Facebook

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Ah, l’intollerabile fastidio che, su Facebook, creano…

…quegli status allusivi che non fanno il tuo nome – sia mai – ma che si capisce bene che ti chiamano in causa. E ti accusano pubblicamente di essere un mostro.

…quel dubbio amletico che ti coglie dopo averli letti: lasciar correre, avallando implicitamente, o intervenire, e passare per quello con la coda di paglia?

…quei tanti, tantissimi status che ostentano (successo, sensibilità, amore, amicizia, profondità, felicità di coppia); che lamentano (sfortuna, persecuzione, complotti cosmici orditi contro l’utente, sempre vittima, sempre innocente); che accusano (ah, le vendette incrociate tra ex).

…quelle lamentazioni funebri per il trapassato del giorno, e la manfrina che segue: “È morto il VIP Tizio, era il migliore, ci mancherà“. “Ma se fino a ieri non lo conoscevi“. “Ti sbagli. Ho tutta la sua produzione/discografia/filmografia. Lo amo da sempre”.

…quella stessa manfrina nella sua versione benaltrista:Voi, persone banali e superficiali, piangete il VIP Tizio. Io invece, che sono profondo e alternativo, piango l’anonimo Caio, anche lui morto oggi, che nessun altro ricorderà“.
E a quel punto il brillantone di turno: “Sei banale come coloro che critichi, o orfano dell’anonimo Caio. Io invece, che sono più fico di tutti, faccio la parodia di tutto questo sul mio sito internet“. (Ops).

…quelle smancerie tra Tizia e Caia che, nella vita, si detestano reciprocamente, ma che su Facebook si lasciano, la mattina, un cuore in bacheca con la dedica “Ciao amica“.

…gli spammer seriali, convinti che quanto scritto/detto da loro sia imprescindibile per le sorti del mondo. (A-ri-ops).

…quei “like” messi solo dopo che (e solo in quanto) ha messo il “like” l’amico.

…quella marcatura stretta, ancora a colpi di “like”, di fidanzati e fidanzate gelose sulla bacheca del partner.

…quelli che ti rimuovono l’amicizia social dopo una battuta dal vivo, musoni e torvi. Salvo ritornare sui loro passi una settimana dopo.

…quelle tardoadolescenti (di tutte le età) che si sono auto-attribuite lo status di sex symbol e che pubblicano quotidianamente proprie foto ammiccanti. In cui stanno malissimo.

Andrea Donna
@AndreaDonna

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