Questa, purtroppo, è una collezione di storie vere, vissute in appena un anno di permanenza in Scozia.
Ha certamente influito il fatto di aver vissuto con persone di tante nazionalità, sia a lavoro che a casa. Ad esempio, ho assistito a rivisitazioni dei cibi tipici della cucina italiana di gusto non esattamente impeccabile. Iniziamo con il piatto per cui siamo famosi nel mondo: la pasta.
- I “maccheroni and chips” da asporto, ossia la variante tutta britannica dei nostri maccheroni. Viene normalmente venduta nelle gastronomie, dove è possibile anche trovare il tradizionale fish and chips. Si discosta fortemente dai maccheroni italiani per il fatto che la pasta viene venduta e mangiata insieme alle patatine fritte: il contenitore infatti è unico, e pasta e patatine sono mischiate insieme. Qualcuno chiedeva anche sale e aceto sopra (in UK molti mangiano le patatine con sopra sale e aceto: anche qui usanza discutibile…).
- La pasta surgelata, per i più pigri. Non bisogna neanche mettersi a fare la pasta: basta mettere il contenitore nel forno a microonde ed ecco la pasta pronta. ‘Na meraviglia.
- La pasta condita nei modi più strani possibili: dalla maionese al ketchup. Ebbene sì: ho visto quei poveri spaghetti annegati in ogni salsa possibile, inclusa la barbecue e la HP. I britannici evitano con cura un solo intingolo: il (normale) pomodoro e basilico.
- Ma l’esperienza sicuramente più traumatica è stata qualche giorno fa, coinquilini cinesi. Titolo del film horror girato in cucina: “Come far rabbrividire un italiano all’estero”.
L’interpretazione cinese degli spaghetti è la seguente: acqua per la cottura presa dal bollitore dell’acqua, usato normalmente per far bollire l’acqua di the e caffè e rigorosamente senza sale; pasta girata con le bacchette. Fin qui non è così male – a parte il sugo al ragù aggiustato con della carne tritata cotta due nanosecondi.Ma il bello deve ancora venire: dopo una rigorosissima scolatura della pasta (ripeto: spaghetti) eseguita per mezzo del colino per il latte, ecco il tocco da Masterchef. Con estrema perizia uno dei due cinesi, infatti. ri-versava piano piano l’acqua di cottura negli spaghetti, convinto di aver realizzato un saporito brodo. Non era finita qui: come “contorno” da mangiare insieme alla pasta, verdure cotte.
Ovviamente anche la pizza non sfugge a colorite rivisitazioni. Ecco alcune esperienze.
- Le rivisitazioni stravaganti delle note catene di pizza da asporto made in “Terra d’Albione”. Qualche esempio: la pizza hawaiana, con formaggio, pomodoro e ananas (!); la pizza cheeseburger, ossia una margherita con inseriti nella crosta dei mini cheeseburger e la crosta con all’interno un anello di mozzarella che percorre la circonferenza; infine, la pizza con le mozzarelline fritte sopra.
- Le pizze surgelate. Ora, so che molti di voi usano le pizze surgelate: costano poco (circa 0.99£), non fanno perdere tanto tempo, sono molto comode. Ecco, io non sono un fan sfegatato della pizza surgelata italiana, ma diciamo che essa rientra ancora nella mia soglia di tolleranza. Ma vi sfido ad assaggiare i gusti che si possono trovare qui, e poi ne riparliamo.
- Sempre la pizza surgelata è stata protagonista di un altro evento traumatico nella mia convivenza in terra straniera: uno dei miei coinquilini dell’anno passato (indiano) usava intingere la pizza così cucinata nel ketchup o nella salsa barbecue. Come una fetta biscottata nel barattolo di marmellata. Abominevole.
- Anche qui, altro fatto realmente accaduto: un collega di lavoro torna dalle vacanze fatte in Italia tra Venezia e dintorni. Pronuncia solenne la seguente frase: “Devo dire che sono rimasto deluso: non ho trovato buona la pizza in nessun posto in Italia, è più buona la pizza in Scozia”.
Il caffè merita un discorso a parte. I britannici hanno almeno 500 modi diversi per fare il caffè, e tutti portano allo stesso risultato: acqua calda sporca.
Che poi non dovrebbe essere difficile: noleggi un Ford Transit, arrivi in Italia, ti presenti alla sede della Lavazza (solo perché in linea d’aria è la più vicina al confine francese, mica per altro) e leggi dal tuo iPad la frase che se vuoi ti scrivo già adesso.
Posso comperare una macchinetta per il caffè da ufficio? Questa della foto. Grazie.
Dopodiché, carichi l’imballaggio sul furgone, riempi lo spazio vuoto di polvere solubile e torni indietro. Invece no, non esiste una macchinetta del caffè nemmeno in ufficio.
Fuori classifica, per tornare al cibo vero e proprio, le patate bollite (!) di un altro coinquilino cinese: egli, infatti ha messo le patate (non pelate: spero fossero lavate…) a bollire nell’acqua.
Le ha lasciate lì fino a che tutta l’acqua non è evaporata. Non soddisfatto, ha perseverato, continuando a cuocerle finché le patate non hanno assunto la seguente colorazione: gialle di sopra, nere carbone di sotto.
Felice e contento di ciò, ha ancora girato le patate sul lato non nero per altri due minuti di cottura. Poi ha preso le patate e si è rinchiuso in camera sua. In tutto questo, la pelle è rimasta lì.
Non è dato sapere se e come le abbia mangiate.
Alessandro Sabatino