Piccole insofferenze… al cinema

cinema (interno)

Il cinema dovrebbe essere un luogo sacro. Qualcuno guarda il film, qualcuno approfitta dell’oscurità per qualche coccola, ma generalmente è un luogo in cui ci si rilassa. A meno che non ci si imbatta in questi – fastidiosissimi – episodi.

  • L’azzimato spettatore che, mentre la sala si sta svuotando, si piazza ostentatamente a leggere i titoli di coda: per lui sono quasi più importanti del film.
  • Il rumore raccapricciante di schifezze sgranocchiate, accompagnato dal crick-crack insopportabile del pacchetto di plastica. Che prende ovviamente il via in contemporanea con l’inizio del film.
  • I ritardatari che arrivano in mezzo alla proiezione. “Scusi, c’era traffico…“. Costoro hanno la capacità di passarti davanti proprio mentre sullo schermo c’è l’unico russo di tutto il film che parla, dicendo qualcosa di importantissimo per la trama. Il sottotitolo va a farsi benedire, e nel mentre il tuo piede destro vien pure calpestato.
  • L’esegesi del regista e della sua filmografia, declamata ad alta voce nel  foyer da tizi che indossano la dolcevita sotto la giacca. Se il regista è alla sua opera prima, costui conosce i documentari o cortometraggi girati prima.
  • Il proprio posto occupato dallo spettatore approssimativo: si arriva, si cerca la seggiola, e c’è uno seduto al nostro posto. Se glielo si fa notare, la risposta è: “Eh ma dai, il cinema è grande, mica si riempirà la sala, un posto vale l’altro“.
  • I commenti del vicino che non sta zitto un momento, sghignazza, sottolinea, chiosa. Rompendo le scatole.
  • I tipi impazienti, già fuori mentre la proiezione precedente deve ancora finire. Talvolta entrano e si piazzano ai lati dello schermo.
  • Quelli che sono alla seconda visione: han già visto il film una volta, ma  tornano perché “Mi è piaciuto troppo!“. Passano l’intero film a dire “Adesso guarda cosa succede eh, vedrai fra un po’ che succede“.
  • Gli svaccati che pensano di essere nel salotto di casa, sedendo in modi improbabili e generalmente conficcando le ginocchia nella nuca di quello davanti.
  • I commenti a fine proiezione/1: finito il film, i delusi sbottano (a voce alta, per cercare eventuali sodali) “Bella merda! E io ho anche pagato per vedere un film del genere, dovrebbero vergognarsi“.
  • I commenti a fine proiezione/2: i letterati, appropinquandosi all’uscita, dichiarano di aver letto il libro da cui il film è tratto, per sottolineare che “leggere il libro è tutta un’altra cosa: manca quella parte e anche quell’altra“.
  • I commenti a fine proiezione/3: i cinefili-stanislavski, che non sono lì per giudicare il film, ma gli attori. Avete presente la scena in cui Aldo, Giovanni e Giacomo all’uscita dal cinema, dopo aver visto il cortometraggio con la gag della multa sul tram, dicono: “Eh, l’attore che fa il vecchio è una spanna sopra tutti gli altri“? Ecco, questi qui.

Ci siamo dimenticati qualcosa? Fatecelo sapere nei commenti.

@twitTagli

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