Per molti versi, Sergej Rachmaninov è stato un compositore distante dal suo tempo: tuttavia, a differenza di altri grandi musicisti, che sono stati definiti “avanti” rispetto ai loro contemporanei, Rachmaninov in un certo senso si può dire che fosse “indietro”. Infatti il genio russo, poi naturalizzato statunitense, visse in un epoca in cui la sperimentazione e l’essere proiettati verso il nuovo erano un vento che spingeva tutto il mondo della musica colta: d’altronde anche a livello storico gli ultimi anni dell’800 e i primi del ‘900 vedevano l’affermarsi di nuove filosofie e nuovi modi di pensare, a loro volta trainati dagli sviluppi della scienza e della tecnologia.
La musica di Rachmaninov invece guarda indietro, ancora al romanticismo e al post romanticismo russo, a Pëtr Il’ič Čajkovskij in particolare: una musica quindi che cerca ancora la bellezza estetica prima di quella intellettuale e concettuale, e che mantiene basi tematiche e tonali solide.
Tra le sue composizioni, il secondo Concerto per pianoforte e orchestra è sicuramente la più celebre, forse alla pari con il terzo: si tratta di un pezzo con chiarissime influenze romantiche, non privo, se vogliamo dirla tutta, di una certa mielosità retorica che ne rende la bellezza scontata, ma non per questo meno entusiasmante, come il bacio tra i protagonisti alla fine di un bel film.
Nonostante tutto, il concerto non è mai lezioso, e mantiene una forza di trascinamento emotivo costante per tutta la sua durata, dagli accordi iniziali del pianoforte solista (uno degli incipit musicali più riusciti di sempre) fino all’esplosivo movimento finale. L’esecuzione che vi propongo è ritenuta tra le migliori di sempre, ma è divisa in sei video: tuttavia siamo riusciti a reperire la playlist di youtube, per farvi risparmiare click. Buon ascolto.. Buon ascolto.
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La semicroma del giorno
(ovvero: una rapida, rapidissima curiosità musicale)
Il Secondo Concerto per Pianoforte e Orchestra di Rachmaninov è stata utilizzato spessissimo anche nel cinema. Compare infatti nel film “Breve Incontro” (1945), nel film “Accadde in settembre” (1950) e più recentemente in “Hereafter” di Clint Eastwood del 2010. Anche se la sua apparizione cinematografica più famosa probabilmente rimane quella del film “Quando la moglie è in vacanza” (titolo originale The Seventh Year Itch, letteralmente “La crisi del settimo anno”), del 1955, per la regia di Billy Wilder, con Marilyn Monroe.
Luca Romano