
Le grandi testate di oggi preferiscono dedicare articoloni al fotografo di Obama piuttosto che far sapere in giro che qualcosa in Italia funziona (e anche bene).
Abbiamo un curioso nazionalismo: è una forma di nazionalismo, a tutti gli effetti, il tirarci sempre la croce addosso.
E poi però risponderci da soli che “eh, il Rinascimento; eh, la prontezza di spirito; eh, la qualità della vita”. Nella giornata di oggi, ci sarebbe invece di che essere orgogliosi a prescindere da tutto: provvediamo subito.
9.037 tonnellate raccolte in un giorno.
È il risultato del Banco Alimentare, l’iniziativa che ogni anno – l’ultimo sabato di novembre – distribuisce migliaia di volontari nei supermercati di tutta Italia.
Lavorano gomito a gomito laici ed oratoriani, credenti e non credenti: “Scusi, mentre fa la spesa ci può comperare qualcosa da lasciarci dopo le casse? Roba utile, mi raccomando, e che non deperisce: olio, riso, pasta, scatolette, zucchero, farina”.
Gli italiani non arrivano a fine mese: non sono precisi quanto i tedeschi, non sono orgogliosi quanto i francesi, non hanno un sogno come gli americani, non sono liberali e progressisti come gli olandesi e probabilmente non saranno mai politicamente corretti come gli inglesi.
Però se si tratta di darsi una mano, di uno sguardo umano verso quelli che ci sono di fianco, siamo il popolo migliore del mondo (e non c’è crisi economica che tenga). Non c’era famiglia, giovane o in là con gli anni, che tornasse al parcheggio del centro commerciale senza averci lasciato qualcosa.
Federico Coscia
@twitTagli