Quando mi trovo davanti un giornale, o più in generale un “media” e quindi i fatti del giorno presto sempre attenzione alla notizia in sé e per sé. Deformazione professionale, niente più. Prima di proporre qualsiasi servizio, pezzo, articolo ad una testata mi sono sempre chiesto “La notizia c’è o non c’è?”, se la risposta è negativa lascio perdere. E questo, senza presunzione, è quel che dovrebbe fare ogni giornalista.
Per questo rimango sgomento quando apro alcuni quotidiani e leggo titoli a caratteri cubitali tipo “Monti in vacanza a Venezia in una pensione a tre stelle”. Già non ritengo così indispensabile dare rilievo, per di più in prima pagina o come fatto principale nell’home post, alle vacanze di un politico per quanto in questo momento sia sotto i riflettori. Porre poi l’accento sul fatto che soggiorni in una pensione a tre stelle, a mio modesto parere, non aggiunge nulla ed è anzi un particolare trascurabile.
Se poi il giochino è sottolineare che l’ex primo ministro di un governo draconiano soggiorna in una pensione di medio rango e con questo far passare il messaggio che, in fondo, è un comune mortale che non si concede stravizi in alberghi extra-lusso allora il risultato è ancora più patetico. Tanto più perché “la pensione a tre stelle” in questione costa la bellezza di 330-350 € a notte (si, sono andato a curiosare), insomma non proprio l’economica pensioncina di Arma di Taggia o Bellaria Igea Marina.
Lo stesso discorso può essere fatto per l’attenzione che certi giornali e uno più di altri dedicano costantemente alla liaison Berlusconi-Pascale. Certo, i mezzi di informazione vivono anche di gossip e di un certo voyeurismo che porta a vendere più copie o a fare più visite sul web e non sarò certo io a bacchettare certe scelte editoriali, peraltro anche comprensibili in un momento di crisi del settore. Quello che trovo logorante è il continuo stillicidio di notizie, aggiornamenti, fotogallery, articoli, perfino editoriali o corsivi sulla vita privata di Berlusconi.
Pur non essendo un fan del personaggio trovo assurdo che uno dei quotidiani più venduti in Italia dedichi un’attenzione quasi morbosa a vivisezionare i rapporti interpersonali dell’ex premier. Potrei capirlo per uno di quei giornali di gossip che leggono le signore d’estate in spiaggia o che si trovano nelle sale d’attesa, non per un giornale che magari si picca pure di essere punto di riferimento di un’intera nomenclatura culturale.
E va bene, Berlusconi sarà pure un personaggio pubblico quindi ogni aspetto della sua vita, per quanto privato, finisce per diventare di pubblico dominio ma io, lettore, di fronte alla notizia che la Pascale ha 27 anni, che somiglia vagamente a Veronica Lario, che è stata una velina di Telecafone, che a 18 anni ammiccava con un Calippo in mano sulle spiagge partenopee, che usa quel determinato shampoo, che sotto la doccia canta o al semaforo si pulisce il naso mi sento di opporre un’unica esternazione: ma chi se ne frega.
A volersi concentrare solo sulle cose serie ci sarebbero fiumi di inchiostro da far scorrere e se anche la mission di questo o quel giornale è attaccare Berlusconi che lo si attacchi sulle sue responsabilità politiche, non sulla vita privata che può giusto interessare la proverbiale casalinga di Voghera. E forse nemmeno più quella.
Alessandro Porro