I migliori 20 film del decennio, almeno secondo me

i migliori 20 film del decennioPerchè 20 film?
Perchè non una top 10, come a qualsiasi cristiano verrebbe in mente di fare? Perchè proprio questi film e non quell’altro film che avevi detto che era così bello?
Perchè l’arte è negli occhi di chi guarda, e all’alba dei 31 anni i miei occhi non sono più quelli di una volta. Sono un pelo miopi ma sempre assetati di elenchi, top 5, top 10 e top-quello-che-volete. Scrivere di cinema per me è una specie di confort food dell’anima: provo un piacere intrinseco a parlare di cose belle e la fine di un decennio è una scusa come un’altra per stilare la propria classifica personale, un po’ come la fine dell’anno.
Vi propongo la mia top 20 dei migliori film di questo decennio perchè ogni tanto vale la pena scrivere di cinema, e perfino leggere di cinema. Ogni tanto conviene ricordare al nostro vasto pubblico (ciao mamma!) che su Tagli non si scrive solo di Brexit, sardine e geopolitica mediorientale. Su Tagli si parla anche, orgogliosamente, di cinema, televisione e cultura pop.

Il problema è che a scriverne sono quasi sempre io. Quindi, nel mettere insieme la mia classifica e motivare le mie scelte ho deciso di fare un piccolo esperimento, e tentare di raccontare ogni film nello spazio di non più di una proposizione. Tenterò di farlo per molteplici ragioni: la prima è l’amore per la sintesi, la seconda è che così risparmio tempo, la terza è che voglio omaggiare quel mio vecchio compagno di scuola che nell’intervallo, dopo le partite di calcetto, faceva le pagelle dei giocatori in stile “Gazzetta dello Sport”, limitando il suo commento a una o due righe di sintesi della prestazione di ogni calciatore.
A me affibbiava sempre aggettivi come “promessa” o “volenteroso” nei migliori casi, e “scoordinato” o “ferro da stiro” nei peggiori.
20 film in 20 frasi: è una promessa? Forse. La manterrò? Improbabile.

20. Pitch Perfect (2012)

Immensamente riguardabile e sempre divertente, Pitch Perfect è una commediola leggera come l’elio che fa il verso a Glee e esalta gli aspetti più spettacolari ma anche quelli più ridicoli della pratica del canto a cappella, fino a farti esultare per le gesta di un gruppo di strambe ragazze universitarie e farti innamorare perdutamente della sua meravigliosa protagonista, un’Anna Kendrick mai così carismatica.

19. Whiplash (2014)

Il fulminante esordio alla regia di Damien Chazelle è un thriller psicologico sull’andare al conservatorio e suonare la batteria, e non so cosa ci sia di molto più speciale nell’ultimo decennio cinematografico che la lucente crapa pelata di J.K. Simmons che urla “Not my tempo!” in faccia al suo co-protagonista; Whiplash è un film essenziale e brutale che scatena il virtuosismo interpretativo dei suoi attori come lo spartito di un grande classico jazz.

18. Call me by your name (2017)

Call me by your name di Luca Guadagnino è un film “inebriante”, una storia d’amore semplice, spontanea, dolorosamente “vera”, che riesce ad essere sottile, profonda, malinconica, commovente e spesso anche erotica nello spazio di un piccolo, intimo racconto d’estate.

17. Guardians of the Galaxy (2014)

In un decennio dominato dai film a tema supereroistico e dal brand Marvel in particolare, I Guardiani della Galassia di James Gunn resta il più grande esempio di fusione perfetta tra la sensibilità di un filmmaker che forse più di ogni altro ama gli emarginati, gli esclusi e gli ultimi della classe, la sua particolare “poetica d’autore”, che include anche una sempre ispiratissima verve comica, e la più scatenata fantascienza d’evasione che i Marvel Studios abbiano mai prodotto.

16. Sorry to Bother You (2018)

Film che sono quasi sicuro non abbia neanche sfiorato gli schermi italiani, Sorry to Bother You è una comedy anarchica e folle che racconta cose terribili e spara raffiche di proiettili composti da verità inconfessabili e provocatorie, un frullato di riflessioni socio-politiche che potrebbe sembrare confusionario ma che è sempre lucido e spietatamente amaro.

15. The Invitation (2015)

The Invitation è il mio horror preferito del decennio e questo la dice lunghissima su chi sono e su cosa mi fa atavicamente paura: i film in cui succede poco e si parla tantissimo, le cene tra amici, le reunion tra ex compagni di scuola e i santoni a capo di culti proto-religiosi.

14. Spiderman: Into the Spider-verse (2018)

Avevo già detto che l’ultimo decennio è stato dominato dai film di supereroi, vero?

Spiderman: Into the Spider-verse non è solo un film di supereroi: è il miglior cartone degli ultimi vent’anni, un capolavoro di animazione e una bomba nucleare di creatività grafica sorretta da una gigantesca conoscenza del mezzo espressivo del fumetto e delle sue potenzialità; non solo il miglior cartone animato del decennio, ma forse il primo, autentico cine-comic di tutti i tempi.

 

13. The Nice Guys (2016)

Nice Guys di Shane Black non si guarda ma si ammira, non si apprezza ma si adora; non si recensisce, si venera con religiosa e fanatica devozione.

12. Us (2019)

L’opera seconda di Jordan Peele (Get Out) è stata molto più snobbata del suo predecessore, premiato come miglior sceneggiatura agli Oscar del 2018, ma in realtà nasconde una complessità e una maturità espressiva praticamente ineguagliata tra i filmmaker emergenti di questi ultimi anni; Us è un thriller paranormale che alterna il grottesco e l’inquietante con un equilibrio e una consapevolezza straordinari.

 

11. The Cabin in the Woods (2011)

Okay, forse non è The Invitation, forse è questo il mio horror preferito del decennio.
O forse è il mio horror preferito, punto.

 

 

 

10. The Social Network (2010)

The Social Network, diretto da David Fincher e scritto da Aaron Sorkin, forse due tra i più eminenti “pesi massimi” del cinema americano contemporaneo, è uscito in un’epoca in cui non sapevamo ancora esattamente chi fosse e di cosa fosse capace Mark Zuckerberg: il merito più straordinario del film è creare un thriller incalzante che si muove tra gli schermi dei computer e i tavoli degli avvocati, trainato da dialoghi fulminanti e da una colonna sonora memorabile.

9. The Raid: Redemption (2011)

Finalmente uno dei posti di questa classifica è occupato da un cosiddetto “film di persone che si prendono a botte”, e in questo caso da indonesiani che si prodigano in acrobatici combattimenti e violentissime mosse di arti marziali per due tra le migliori ore di action che i primi vent’anni di questo millennio abbiano mai offerto.

 

8. Under the Skin (2013)

Under the Skin è fantascienza criptica, dark e sperimentale, fenomenologia dello spirito nascosta dentro un film semplice ed essenziale, quasi esclusivamente fondato sul corpo e l’espressività della sua protagonista, una creatura aliena interpretata da mia mogl… volevo dire da Scarlett Johansson.

7. Sing Street (2016)

Compilando questa classifica ho ripensato alla mole dei film che ho visto questi ultimi dieci anni: pochissimi hanno avuto lo stesso impatto di Sing Street, quasi nessuno mi ha lasciato il ricordo di un’esperienza altrettanto gratificante.

 

6. Son of Saul (2015)

L’altra faccia della medaglia.
Nessun film mi ha lasciato una ferita aperta nel cervello e nell’anima come Son of Saul; la pellicola di László Nemes è semplicemente un imperativo, un percorso pedagogico, un’esperienza immersiva dall’incredibile potere empatico, un capolavoro senza tempo che ti mette faccia a faccia con una delle più grandi tragedie della storia.

 

5. Elle (2016)

Elle di Paul Verhoeven è un film pericoloso e provocatorio, un lungo ed epico ritratto umano che urla “guardami” dentro ogni inquadratura, nonostante la tematica e la durata rischino di aumentarne la difficoltà di fruizione; quella di Isabelle Huppert forse è la performance del decennio.

4. Force Majeure (2014)

Ho già scritto in più occasioni di questa spettacolare commedia esistenzialista svedese, diretta da quel simpaticissimo pazzoide di Ruben Östlund: è una deliziosa discesa nell’inferno di un dramma frivolo e titanico al tempo stesso, una pietra miliare degli ultimi anni.

3. Inside Llewyn Davis (2013)

Una delle 4-5 opere imperdibili di una filmografia straordinaria come quella di Joel e Ethan Coen, Inside Llewyn Davis è struggente, divertente, commovente e profondamente triste: è una canzone folk in cui la prima strofa coincide con l’ultima e ogni fibra della giacca stropicciata di Oscar Isaac racconta un’emozione con delicatezza e incanto.

2. Mad Max Fury Road (2015)

Mad Max Fury Road è il film più memorabile e “rivisitabile” del decennio: è spericolato e tamarro, visivamente ricco e narrativamente coraggioso come pochi altri nel suo genere; è un miracolo termodinamico a base di sangue e petrolio, semplicemente uno dei motivi per cui il cinema ha ancora una ragion d’essere.

1. Parasite (2019)

L’avrò visto non più di 3 mesi fa e non ha ancora passato l’esame del tempo, ma chiunque sia uscito dal cinema dopo aver visto Parasite sa che questo film è davvero difficile da non posizionare al primo posto di praticamente qualunque classifica; è il capolavoro di Bong Joon-ho, il miglior film del 2019 e probabilmente del decennio, una sintesi pazzesca di tematiche e contenuti densi, complessi, stratificati affrontata con un linguaggio universale, ironico, grottesco, sofisticato ma accessibile a tutti. È un film che evade strutture e definizioni, che evade persino recensioni, evade inscatolamenti, regole, convenzioni e classifiche.
E infatti sta al primo posto.

Davide Mela

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