“Una volta” c’erano le “Riserve dello Stato”, personalità autorevoli che avevano ricoperto importanti incarichi nelle Istituzioni. Presidenti del Senato o della Camera soprattutto, che prima di arrivare a quel ruolo avevano trascorso venti o trent’anni nelle Istituzioni e che quindi avevano maturato una conoscenza tale della “macchina statatale” da poter essere chiamati ad un compito difficilissimo: diventare il Capo dello Stato.
Ma questo chiaramente era prima, prima che aver dedicato tutta la vita alla politica fosse un disvalore, prima che aver ricoperto alti incarichi in seno alle Istituzioni fosse un “privilegio della kasta” invece che un onore.
Prima della “rottamazione”, insomma.
Prima di tutto questo, quando si doveva eleggere il Capo dello Stato, c’erano quattro o cinque “papabili”, personalità universalmente riconosciute come autorevoli e che venivano elette in seguito ad interminabili votazioni segrete in cui – in seguito a una complicatissima partita a scacchi tra le forze parlamentari – una di queste personalità diventava il Garante della Costituzione.
In questi giorni vediamo quanto quei tempi siano lontani, le due o tre personalità che sarebbero all’altezza sono state denigrate più volte in questi anni (Amato, Marini, Prodi o Finocchiaro) e tra i “papabili” vediamo nomi francamente ridicoli…
Mai come in questi casi vien da pensare che “si stava meglio quando si stava meglio”.
Domenico Cerabona
@DomeCerabona