Si va sempre più verso una regolamentazione tesa a legalizzare la cannabis; anche gli ultimi sviluppi a livello nazionale lasciano pensare che il futuro sarà in questa direzione. Nelle scorse ore si è assistito al lancio di una proposta da parte del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, attualmente con Scelta Civica ma con un passato nei Radicali, per dar vita ad una legge bipartisan la cui finalità dovrebbe essere proprio la legalizzazione della cannabis.
Da segnalare che all’iniziativa hanno già dato il loro consenso una sessantina di deputati di vari schieramenti, dal Pd al Movimento 5 Stelle passando per Forza Italia e Sel. Concretamente si tratterebbe di dar vita a un intergruppo in Parlamento che abbia la finalità di legiferare sulla questione.
Una proposta che segue un consenso popolare ormai piuttosto diffuso a favore della legalizzazione della marijuana e che prende come spunto quanto accaduto in molti altri paesi, su tutti gli Stati Uniti, dove la legalizzazione ha portato benefici consistenti in termini di legalità, economia e non ultimo di salute.
Anche in Italia si sta quindi tentando, a fatica, di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa materia: proprio in questi giorni è partito un progetto approvato lo scorso ottobre che prevede il via alla produzione da parte dell’Esercito di cannabis per finalità mediche. Sarà quindi consentito l’utilizzo di semi di canapa da coltivare anche se soltanto all’interno dello stabilimento chimico militare di Firenze e sotto stretto controllo dello Stato.
Per altro verso, nelle singole regioni italiane stanno nascendo da tempo realtà legate a questo mondo che si prefiggono l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere l’utilizzo liberalizzato della cannabis. Sono nate così alcune strutture, i cannabis social club, che sperano di ripercorrere quanto accaduto in Spagna.
Tornando alla stretta attualità, l’obiettivo della proposta lanciata dal senatore Benedetto Della Vedova che ha raccolto consensi tra molti altri onorevoli è creare un organo parlamentare sostenuto da un consenso trasversale.
L’idea si muove anche da quello che è stato l’ultimo parere della Direzione nazionale antimafia la quale, in tema di lotta all’illegalità, aveva sancito che per sradicare il malcostume “spetterà al legislatore valutare se sia opportuna una depenalizzazione della materia“. Il tutto sempre tenendo conto il giusto equilibrio e partendo da quelli che sono i dati relativi al mercato illegale della droga: soltanto lo spaccio della cannabis riguarda un quantitativo che oscilla tra 1,5 e 3 milioni di chilogrammi l’anno.
Partendo anche da questi dati si è sviluppata la proposta del senatore Della Vedova, il quale ha tenuto a sottolineare come sia importante disciplinare l’utilizzo della cannabis sulla falsariga di quanto fatto per alcol e tabacco.
D’altra parte tutte le misure attuate fino ad oggi per tentare di arginare la diffusione delle droghe leggere si sono rivelate un buco nell’acqua ed anzi si è speso una considerevole quantità di denaro pubblico per reprimere, senza successo, questi comportamenti.
È arrivato forse il momento di cambiare strada e tentare nuove soluzioni.
Mauro Loewenthal
@twitTagli