
Cominciamo dai sondaggi:
Partito Democratico 32,7%
Movimento 5 Stelle 25,0%
Forza Italia 19,0%
Nuovo Centrodestra+UDC 6,0%
Lega Nord 5,0%
Fratelli d’Italia-AN 3,8%
L’Altra Europa con Tsipras 3,5%
Scelta Europea 2,8%
Italia dei Valori 1,0%
Verdi Europei 0,7
Guardatele bene, ringraziate e poi salutate, perché queste percentuali sono già morte: Berlusconi ha cominciato a fare campagna elettorale.
L’ottimismo PDino, la foga del M5S e l’orgoglio di un NCD entusiasta per l’imminente superamento della soglia di sbarramento rischiano di infrangersi sul ghigno inceronato di un Berlusconi stanco ma nonostante tutto agguerrito.
Gravato di una condanna, più vecchio, più solo, con un partito dilaniato che continua a perdere pezzi, anche e soprattutto quelli più vicini (fino a pochissimo tempo fa) al leader. Parte da una condizione difficilissima, ma ben conscio di essere lui stesso il valore aggiunto della sua Forza Italia: l’abbandono di Bonaiuti è un colpo al morale, non alle percentuali.
La remuntada comincia in casa, negli studi di Canale 5, con l’intervista fiume fatta da Barbara D’Urso, che per un pomeriggio ha accantonato quel suo modo aggressivo di fare giornalismo, quella logica stringente, quell’accanimento ai limiti del metodo Boffo.
La seconda zampata del giaguaro va in onda su La7, a Piazza pulita, per poi tornare a giocare in casa, a Mattino 5.
Già dalla prima intervista Berlusconi delinea la propria strategia: puntare sugli over 60, compattarsi contro il comune nemico Germania – che per estensione rappresenta la politica di rigore imposta dall’Europa -, e, ovviamente, giocarsi al meglio la carta ‘Cesano Boscone’.
Li chiama “miei coetanei” e promette loro di portare le pensioni minime a 800 euro. L’ex Cav va dritto al punto e con un mix di empatia e improbabili promesse cerca di entrare, ancora una volta, nel cuore di anziane signore e amabili vecchietti.
L’ex premier, riscopertosi convinto animalista (Brambilla docet) indica gli animali domestici come un ottimo compagno per allietare la terza età ed esorta i club “Forza Silvio” ad aiutare gli anziani nel prendersi cura dei propri cani e gatti, garantendo addirittura un servizio veterinario gratuito.
Poi un pensiero per i Fido senza padrone: “Sono 8 milioni, aiutiamoli a trovare mamma e papà“.
I servizi sociali sono un opportunità che Berlusconi vuole sfruttare al massimo, e fin ora tutto sembra andare per il giusto verso: sono solo quattro ore a settimana, la mansione non è umiliante, si rivolge a una categoria debole, facilmente influenzabile e impressionabile, l’agibilità politica è pienamente garantita.
Come riporta Merlo sul Foglio, le vendite dei bar di Cesano sono raddoppiate, televisioni di tutto il mondo sostano davanti ai cancelli del ricovero “Sacra Familia”, anziani del ricovero e familiari sono in tumulto; il club “Forza Silvio” – aperto nel giro di due giorni – è attivo più che mai, vecchie signore aspettano l’amico Silvio come fosse il Papa.
L’impatto mediatico, dicono i sondaggisti più spregiudicati, potrebbe regalare a Forza Italia un + 3/4%.
Colpo dopo colpo, quella risatina con Sarkozy (chi?), Angela Merkel la sta intanto pagando. Già, perché la strategia di attacco berlusconiana passa anche per la demolizione della leader tedesca.
Le parole di Berlusconi – “Per i tedeschi i campi di concentramento non ci sono stati“- hanno scatenato l’ira e la pronta risposta di SPD e Martin Schulz, ma non solo. Hanno in effetti procurato non pochi imbarazzi alla buona Angiolina, che oltre ad essere cancelliera tedesca è leader del CDU, che ora come ora è formalmente alleata a Forza Italia sotto il PPE nella corsa alle Europee.
Angela prima di rispondere aspetta un giorno, esponendosi alle critiche dei socialdemocratici, e poi sbologna la questione facendo parlare il portavoce: “Affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta“.
Berlusconi dunque, a suo modo, mette sotto assedio la Germania; e quindi il cieco rigore, le dure direttive e gli infami parametri imposti da un’Europa capitanata dalla Cancellieressa.
Non è un caso che Brunetta, dal Mattinale, non smentisca la dichiarazione dell’ex Cav e rincari la dose: “Berlino urla per paura del passato. È una spia delle sue mire egemoniche“. Non è tanto per sostenere la tesi in sé, è per colpire una Merkel che non può reagire liberamente.
Poi stoccata a Napolitano (“dovere morale per lui darmi la grazia“), alle toghe rosse, ai traditori del NCD, a Grillo (“Prototipo di Hitler”). Per Matteo Renzi nessuna stoccata, ma qualche – ben più pericoloso – buffetto: “Non è un comunista, porta avanti le nostre idee ma in un partito di sinistra“.
Insomma, il solito repertorio consolidato e di successo, chiusoe con il tradizionale appello ai moderati, e via che si parte: 19%, ti saluto!
Francesco Cottafavi
@FCPCottafavi