Italicum – #my2cents

profile-4135-2014-09-17.jpg

Si sta votando al Senato la legge elettorale. Il cosiddetto Italicum. Le opposizioni (interne ed esterne al PD) stanno dando battaglia perché vorrebbero inserire le preferenze ed eliminare i capilista nominati (sic).
In realtà l’italicum – in teoria – non sarebbe una brutta legge: è un giusto compromesso di tutte le posizioni in campo, persino di quelle del MoVimento di Grillo.

Il vero pericolo relativo all’approvazione di questa legge è che fa saltare tutti gli equilibri costituzionali, consegnando non solo i poteri esecutivo e legislativo in mano ad un solo partito grazie al corposo premio di maggioranza, ma perché consegna – di fatto – al vincitore delle elezioni il potere di nominare autonomamente tutte le più alte cariche dello Stato: dal Presidente della Repubblica in giù. Figure di garanzia per cui la nostra Costituzione prevede al momento dei quorum che rendono sostanzialmente obbligatorio un accordo tra più partiti.

Con tutto il rispetto per le preferenze, questo degli equilibri costituzionali dovrebbe essere un tema un tantino più cogente. Purtroppo però il Governo ha deciso di svincolare la discussione sulla legge elettorale da quella sulla riforma costituzionale, “obbligando” le opposizioni a fare guerriglia parlamentare su temi secondari.

Una mossa geniale dal punto di vista della tattica politica, forse un po’ troppo spregiudicata però, considerando che si stanno andando a toccare i delicatissimi equilibri che regolano la nostra democrazia.

Domenico Cerabona 
@DomeCerabona

 

Post Correlati