Giacché siamo interessati al contenuto teorico e ideologico dello scontro de l’Apparato con i Marxisti per Tabacci, andiamo subito al dunque senza perderci in inutili convenevoli che lasciamo alla stampa piccolo borghese reazionaria.
L’Apparato si pone come obiettivo il compimento della via nazionale al Socialismo. È un traguardo ammirevole, ambizioso e assolutamente giusto, ma che tuttavia deve tutto al lavoro di un grande compagno, anzi il Migliore, il compagno Segretario Palmiro Togliatti. Ora, come risolvete, dal punto di vista ideologico, questa questione: come potete accusare di “culto della personalità” i compagni tabacciani quando siete voi, di fatto, i primi a ergere su un piedistallo il compagno Togliatti?
Il compagno Togliatti ha senz’altro un ruolo importante nella genealogia ideale del Partito, ma non è l’unico. In particolare egli si inserisce in una lunga linea che comprende tra gli altri Marx, Engels, Labriola, Lenin e Gramsci che hanno fornito i presupposti teorici per l’elaborazione della dottrina che costituisce l’ideologia del Partito. I padri fondatori del Partito svolgono tutti un ruolo cruciale, ma il loro contributo è sempre da considerarsi subordinato e fondato sul ruolo del Partito e sul suo contributo allo sviluppo del Movimento Operaio e al raggiungimento del Socialismo.
I tabacciani astraggono invece completamente la figura di Tabacci da ogni divenire storico e da qualunque riflessione teorica per renderlo oggetto di un culto che lo considera quasi un artefice dalle capacità sovrannaturali. Dalla sola azione del leader e non dall’impegno delle masse ci si attende la rivoluzione socialista. Questa concezione è permeata di un inaccettabile irrazionalismo e induce alla passività delle masse, a tutto vantaggio dell’avversario di classe.
I tabacciani hanno più “tessere”. Come pensate di ovviare a questa sproporzione dei rapporti di forza? Per esempio siete possibilisti per quanto riguarda un’alleanza de l’Apparato con i compagni di “Buongiorno un cazzo“? E se sì, come evitereste le annesse tentazioni di intellettualismo ludico e controrivoluzionario?
Comprendiamo che in una fase di grande disgregazione intellettuale e morale una figura come quella di Tabacci possa esercitare un richiamo maggiore, ma in questo è da vedere solo la maggiore vicinanza dei tabacciani ai canoni della politica borghese. L’Apparato è disponibile, di volta in volta, a valutare ampie politiche di alleanze. Ad esempio il “Partito Comunista Reazionario” costituisce già da tempo un nostro solido e valido alleato.
Il partito leninista e gramsciano, per definizione, ha natura verticale: dalla cellula sino ad arrivare al Presidente del Partito, ognuno deve rispettare la gerarchia e le decisioni prese dagli organi preposti. Quindi risulta quasi impossibile giustificare la presenza de l’Apparato sui social network, strumenti reazionari che teorizzano il rapporto orizzontale tra iscritti e dirigenza. Non credete che sia stata proprio questa deprecabile illusione di eguaglianza tra iscritti e Apparato a rendere i tabacciani impertinenti e avventurosi?
Il fatto che l’Apparato usi Facebook come strumento di propaganda non significa affatto che ne accetti le logiche implicite. Tuttavia, in ossequio all’insegnamento leniniano per il quale la lotta rivoluzionaria deve usare anche tutte le tribune che la borghesia è costretta ad offrire oltre a sfruttare i parlamenti borghesi ci serviamo anche di tutti i mezzi di comunicazione disponibili per estendere la nostra egemonia.
I tabacciani vi accusano di immobilismo, burocratismo e attendismo. quali sono secondo voi le loro principali lacune teoriche e i loro errori di strategia? È pensabile un alleanza con i tabacciani in futuro?
Dopo le recenti accuse e avendo constatato il loro grado di impreparazione teorica ci sentiamo di escluderlo.
Domenico Cerabona