Il Copasir: l’organo di vigilanza sull’intelligence tanto ambito da Grillo

Prima di salire al Quirinale per incontrare il presidente Napolitano, il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha rivendicato per il suo partito l’incarico di governo o, in alternativa, la commissione di vigilanza della Rai o il Copasir. Che cos’è il Copasir e perché è così ambito dai grillini?

Il Copasir è il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ovvero l’organo parlamentare che ha il compito di vigilare sull’operato dei servizi segreti, l’AISE (Agenzia per le informazioni e la sicurezza estera), l’AISI (Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna) e il DIS (Dipartimento per le informazioni e la sicurezza).

La creazione di un organo che vigilasse sull’operato dell’intelligence italiana fu diretta conseguenza del fallito golpe Borghese. Con l’arresto di Vito Miceli, capo del SID vennero creati il SISDE e il SISMI, coordinati da un terzo organismo, il CESIS e controllati dal Copaco. Questo fino al 2007, anno in cui è intervenuta la nuova legge di riordino dei servizi di informazione e sicurezza.

Il Comitato ha il compito di vigilare sistematicamente e in modo continuativo sull’operato dei servizi di intelligence garantendo che questo avvenga entro i limiti previsti dalla nostra Costituzione e dalle leggi dello Stato. Interesse primario di questo organo è la preservazione e la difesa della Repubblica e delle istituzioni democratiche.

copasir_ansaI poteri di controllo del Copasir prevedono la possibilità di svolgere audizioni del presidente del Consiglio dei Ministri, dei ministri facenti parte del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, dei vertici dei servizi segreti e, previa comunicazione al presidente del Consiglio, di dipendenti del sistema di informazione e sicurezza. Può inoltre svolgere indagini interne, ispezioni presso gli uffici e gli archivi dei servizi. Riceve, ogni sei mesi, dall’AISI e dall’AISE relazioni contenenti informazioni sui rischi e i pericoli per la sicurezza nazionale. Può richiedere informazioni al SIS (l’organo di coordinamento dei servizi) a favore dell’autorità giudiziaria e degli organi inquirenti anche in deroga al segreto istruttorio. Il Comitato è poi chiamato a presentare una relazione annuale al Parlamento sull’attività svolta, per formulare proposte e segnalare informazioni sulle questioni di competenza e anche informare prontamente le Camere. Qualora riscontrasse condotte anomale e contrarie alla legge deve subito informarne i presidenti delle Camere e il presidente del Consiglio.

Per evitare qualsiasi deriva antidemocratica – vista l’importanza e la delicatezza delle questioni trattate – e garantire una corretta ed equilibrata tenuta del sistema la presidenza del Comitato è affidata, per espressa previsione di legge, all’opposizione. Per gli stessi motivi il Copasir è composto da cinque senatori e cinque deputati nominati dai presidenti di Camera e Senato in modo da rappresentare paritariamente tutto l’arco parlamentare. Una composizione che consente all’opposizione e agli altri gruppi parlamentari di avere accesso a dati che diversamente sarebbero di esclusivo dominio della presidenza del Consiglio.

Ottenere la poltrona di presidenza del comitato significa mettere le mani su informazioni e segreti di fondamentale importanza per la sicurezza del Paese. Il peso e la complessità delle materie trattate richiede che la presidenza sia affidata a soggetti di comprovata esperienza maturata in anni di carriera parlamentare.

È quindi comprensibile il timore di vedere affidata la carica di presidente del Copasir a persone che hanno messo piede in Parlamento per la prima volta, provenienti da esperienze che nulla hanno a che fare con gli argomenti discussi dal comitato. La volontà, più volte manifestata dal Movimento 5 Stelle, di rendere pubblici i cosiddetti “segreti di Stato” appare poi in controtendenza con gli obblighi di segretezza imposti ai membri del Copasir e rischia di essere un regalo ai nemici della sicurezza nazionale. Anche se l’ultima parola spetta pur sempre al presidente del Consiglio e al sottosegretario con delega ai servizi informativi e di sicurezza – autorità assolute del sistema di intelligence – il pericolo che qualcuno possa fare un uso non proprio ortodosso dei segreti e delle delicatissime informazioni che passano attraverso il Copasir è più di un’ipotesi.

Alessandro Porro

@alexxporro

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