I sondaggi pronosticano ingovernabilità: il Senato 2013 balla su 6-7 seggi

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Oggi esaminiamo il Senato, tramite quattro sondaggi regionali che sono usciti in questi giorni. Il primo è quello di Tecnè, eseguito per Sky Tg 24 che fa una fotografia del voto in tutte le regioni italiane (Valle d’Aosta esclusa), il secondo è un sondaggio di Quorum-Tiscali, realizzato per conto di tiscali.it, che fa una fotografia nelle regioni incerte; sulle stesse regioni (Lazio e Piemonte esclusi) abbiamo anche il sondaggio di ISPO per il Corriere della Sera e per finire vi proponiamo un sondaggio con un committente “speciale”, ossia il Popolo delle Libertà che ha richiesto a IPSOS una stima di voti solo sull’Umbria (riusciranno i nostri prodi a espugnare il feudo rosso?).

Partiamo con Tecnè

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 Ora il dato più evidente sembrerebbe rivelare che per 1 solo seggio  il centrosinistra non abbia la maggioranza (come ha anche titolato l’Huffington Post). Ma, c’è un grosso ma. Tecnè ha calcolato come “altri” 3 seggi in Trentino-Alto-Adige. Quei tre seggi non sono specificati, ma chi potrebbe vincere quei seggi? Il movimento si chiama Sudtiroler-VolkSpartei (SVP), che è sempre stato fedele alleato del PD. E poi ci sono i seggi esteri, che sono 6, dei quali sono spartiti in questo modo: uno al Nordamerica (la comunità italiana in USA è “tradizionalmente” appannaggio democratico), uno in Africa-Oceania-Asia, due in Sudamerica e due in Europa. Di questi non vorrete mica che almeno un seggio (se non 4, stando a certi sondaggi) non vada al centrosinistra? In Val d’Aosta la situazione è più complessa: è una sfida tra UV (Union Valdotaine) che nel consiglio regionale governa insieme al PdL e l’ALPE (Autonomie Liberté Partecipation Ecologie) che invece è collegata al centrosinistra. Facendo un calcolo “a spanne” se, come sostiene Tecnè, al centrosinistra riuscisse il colpaccio di espugnare la Lombardia e visti i calcoli sopra, il PD avrebbe la maggioranza in Senato. Una maggioranza sulla quale non ci sarebbe però nulla su cui festeggiare: i seggi di differenza tra maggioranza e opposizione sarebbero appena 5-6 (7 se vincesse pure in Valle d’Aosta) e, sempre stando ai sondaggi, Ingroia in questo caso non sarebbe di alcun aiuto, poiché in Senato sarebbe un gruppo “extraparlamentare”.

Ovviamente il PD non può dormire sonni tranquilli per un altro fatto: le regioni in bilico sono comunque tante: la Lombardia (che Tecnè dà al centrosinistra per uno striminzito 1.5%), la Sicilia (Centrodestra avanti per lo 0.5%, MoVimento 5 Stelle primo partito, Ingroia al 3.2%), Friuli-Venezia-Giulia (Centrosinistra avanti di 2 punti, ma è quella che preoccupa di meno visto che non ha tanti seggi), la Puglia (il margine è sì di 5 punti, ma gli incerti sono il 46.4%, una percentuale altissima); mentre il Veneto è quasi sicuramente del centrodestra (10 punti di distacco sono quasi incolmabili, a meno di colpi di scena).

Rivoluzione Civile come abbiamo detto fuori dal Senato, anche nelle regioni d’origine dei leader carismatici del movimento: né in Molise nel quale siamo lontani dai bei tempi in cui Italia dei Valori faceva risultati a due cifre, né in Sicilia dove ad Ingroia preferiscono l’attraversatore dello Stretto, né in Campania, dove secondo Tecnè va molto vicino (6.70%).

Passiamo a Quorum Tiscali, che è un sondaggio online fatto su base volontaria (CAWI) sulle regioni incerte (tranne il Friuli a cui nessuno importa, ma anche lì potrebbe giocarsi una battaglia importantissima per la maggioranza al Senato)

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E qui abbiamo il pareggio di IBC con il centrodestra in Lombardia, in Sicilia non ci sono più 0.5 punti ma ben 6, mentre in Veneto il centrodestra sarebbe avanti solo di 2 miseri punti. Ma ora passiamo al Corriere della Sera, dove invece la Lombardia rimane al centrodestra (per 1 punto o poco più) come il Veneto (anche qui il distacco non è abissale) e la Sicilia (1 punto tra i due contendenti).

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In Campania avverrebbe però l’entrata in scena in Senato di Rivoluzione Civile, che con l’8.3% riuscirebbero ad ottenere non 1 ma ben 2 seggi al Senato.

Insomma, queste elezioni, almeno per quanto riguarda il Senato si mostrano avvincenti come un romanzo di Tolkien, con una battaglia all’ultimo sangue a decidere il destino della Terra di Mezzo (l’Italia), proprio a casa di chi “dovrebbe” secondo i sondaggi perdere queste elezioni.

Ma ora vediamo l’ultimo sondaggio, che porta un’inquietante domanda: perché il PDL chiede all’IPSOS (che fa i sondaggi per quei komunisti di Ballarò) di fare un sondaggio sull’Umbria? (regione rossa nel midollo quanto Toscana ed Emilia, ma con il fatto di dare solo 7 seggi dei quali 4 alla maggioranza diventa praticamente trascurabile ai fini elettorali). Cosa si nasconde dietro questo? Sinceramente non mi sono ancora dato risposta… Comunque questi sono gli (scontati) risultati dell’Umbria.

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Se non credete all’esistenza di questo sondaggio o al committente fate un salto qui. Se avete delle idee sul perché Silvio voglia così ardentemente sapere come andrà in Umbria dite pure.

Alessandro Sabatino

@twitTagli

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