I posti più inospitali del pianeta

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Non sapete dove andare in vacanza? Volete provare un’avventura estrema, di quelle che vanno in onda in tv? Sul pianeta esistono lande realmente inospitali. Inospitali perché “estreme”, o per temperature, o per clima o per altre ragioni.

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IL POSTO PIÙ CALDO DEL MONDO – L’ambìto (si fa per dire) premio va al Dasht-e Lut (Deserto del Lut) in Iran, una vasta distesa salata circondata da montagne vicino al confine pakistano e afghano. Qui si sono toccati i 70.7°C, registrata da un satellite della NASA nella regione di Gandom Beryan – un piccolo pianoro creato da lava nera solidificata.
Anche il colore della lava contribuisce a fare di questo territorio un vero e proprio forno: i materiali neri sono i materiali che assorbono tutte le onde elettromagnetiche nel visibile, quindi è il materiale che si scalda di più ai raggi del sole.
inutile dire che in questo posto non esistono creature.

La palma di città più calda del mondo rimane comunque in Iran: ad Ahwaz (1 milione di abitanti) nei mesi di luglio la colonnina di mercurio ha fatto segnare oltre 50°C.
Ahwaz ha anche avuto l’ancor meno ambita nomination di città più inquinata del mondo nell’anno 2011.

 

Ojmjakon posto più freddo del mondo

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IL POSTO PIÙ FREDDO DEL MONDO – Qui la vittoria è più “scontata”. Vince infatti la stazione meteorologica di Vostok in Antartide, in cui “vivono” solo degli scienziati (climatologi e meteorologi per la precisione). Il 21 luglio 1983 ha fatto segnare la più bassa temperatura mai rilevata al mondo: -89.2°C. La massima temperatura registrata in quelle fredde lande è di -12°C. Consigliato a chi odia i climi caldi.

La città (o per meglio dire, il paese abitato stabilmente) più fredda del mondo è Ojmjakon in Russia. Questa impronunciabile località si trova nella Sacha-Jacuzia, ai confini con la Kamchatka, e ha fatto scendere il termometro fino a toccare i -71.1°C – anche se gli 800 abitanti giurano che nei primi anni del ‘900 si è arrivati a -82°C. La spiegazione è che questa città si trova distante dal mare, in una pianura circondata da montagne. I rilievi causano lo stazionamento di aria fredda a contatto con il suolo.

Cherrapunjee Cherrapunjee, la città più piovosa al mondo

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IL POSTO PIÙ PIOVOSO DEL MONDO – Llorò è un comune colombiano vicino al confine Panamense, nel quale ogni anno in media cadono 13.300 millimetri di pioggia. Ma questo villaggio non detiene gli altri due record collegati, ossia la maggior quantità di pioggia caduta in un anno e quella caduta in un giorno.
Il primo record è di una città indiana di 10.000 abitanti, chiamata Cherrapunjee, ai confini con il Bangladesh. Tra il 1860 e il 1861 a Cherrapunjee, grazie ai monsoni, caddero 26.470 mm di pioggia, il doppio di quello che cade in media a Llorò (per dare una scala di valutazione, a Torino cadono in media 981 mm di pioggia all’anno, a Roma circa 798 mm).
Il record di pioggia caduta in un solo giorno si registrò nel 1966 a Foc-Foc, una piccola isola di Riunione: 1.144 mm di pioggia.

Arica, città più arida del mondo

 

IL POSTO PIÙ ARIDO DEL MONDO – Vi aspettavate il deserto del Sahara? Invece il vincitore del premio “posto più arido al mondo” è la stazione meteorologica di Quillagua, in pieno deserto dell’Atacama (Cile). La sua media annuale è di soli 0.5 mm di pioggia all’anno. Ovviamente anche qui non vive nessuno.
La città più arida del mondo continua ad essere in Cile, al confine con il Perù, ai bordi proprio del deserto di Atacama. In questa città vivono ben 194.000 abitanti ed è la capitale della regione di Arica-Parinacota.
La media di pioggia in un anno è di 7 mm. Le leggende (neanche così tanto fantasiose, in effetti) vogliono che in questa città le auto non abbiano i tergicristalli.
La ragione di questo è dovuta al fatto che la corrente oceanica che scorre vicino alle coste cilene porta acqua molto fredda e di conseguenza creando in atmosfera uno strato di inversione termica che blocca la formazione di nuvole. Dall’altro lato le Ande bloccano la possibilità di precipitazioni provenienti da Est, ossia dall’umida foresta amazzonica.

IL POSTO PIÙ NEVOSO DEL MONDO – È il Mount Baker, nello stato di Washington (USA), a 25 km dal confine canadese. La stazione meteorologica situata su questo monte registrò l’incredibile record di 28.96 metri di neve caduti in una sola stagione, ossia tra il 1998 e il 1999.
Con questo monte non c’è da scherzare, visto che è un vulcano attivo (al momento in stato di quiete), a poca distanza da Mount St. Helens.

IL POSTO PIÙ REMOTO DEL MONDO – È un’isola sperduta nell’Oceano Atlantico (del Sud!) e appartenente alla Norvegia. Questo isolotto, Bouvet, disabitato, dista 1.600 km dall’Antartide e 2.260 km dall’arcipelago Tristan de Cunha.
L’arcipelago Tristan de Cunha è invece il luogo abitato più remoto (270 abitanti in mezzo all’Oceano Atlantico): dista 2.800 km dal Sudafrica e 3.360 km dalle coste brasiliane, ma a dispetto sia del nome che della vicinanza, questo arcipelago non appartiene né al Brasile, né tantomeno al Sudafrica: su questo arcipelago infatti sventola fiera la Union Jack britannica, retaggio di una colonizzazione, quella inglese, che dominava l’Oceano Atlantico.

Torino, nona città più inquinata al mondo Torino, nona città più inquinata al mondo

 

LA CITTÀ PIÙ INQUINATA AL MONDO – La classifica pubblicata dalla WHO (World Health Organization) nel 2009, e poi rilanciata dall’Economist, ha incoronato Ludhiana, città indiana del Punjab con 1.300.000 abitanti, come la città più inquinata del mondo. La WHO ha evidenziato infatti che la concentrazione di PM10 a Ludhiana è di 251 mg/m2. Seguono a ruota Lanzhou in Cina e Mexicali in Messico.
Al nono posto di questa classifica troviamo una città italiana, che non è né Roma, né Milano, bensì Torino: supera i 40 mg/m2, e sta davanti a città come Siviglia, Parigi, Dresda e Londra.

ALTRI RISCHI SPARSI PER IL MONDO – L’Australia è l’unico Paese al mondo dove le specie animali velenose superano quelle non velenose. 
Ramsar in Iran è la città con la più alta radioattività naturale al mondo 0.03 mSv/h: fare un bagno di 33 ore a Ramsar vuol dire assorbire lo stesso numero di radiazioni di una radiografia; ma occhio anche a Chelyabinsk e a Semipalatinsk, dove abbiamo altissimi tassi di radioattività dovuti all’uomo – il primo a causa di un incidente nucleare avvenuto nel 1982, il secondo perché usato da quel simpaticone di Stalin come città “cavia” sugli effetti delle radiazioni sulla popolazione.
Nuova Zelanda e Giappone, infine, sono le zone a più alto rischio sismico al mondo.

Alessandro Sabatino
@twitTagli

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