Guy Fawkes: patriota o terrorista?

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Pochi personaggi storici hanno suscitato così tanti sentimenti discordi sulla propria figura. C’è chi lo vede come un eroe, un patriota. Altri lo vedono come un terrorista, un traditore della sua stessa patria. E, nonostante sia passato così tanto tempo dal momento in cui tutto avvenne, è ancora una figura attuale, tanto da ispirare un film di successo (nel 2005) e un movimento, quello degli indignados, che ha riempito le piazze di tutto il mondo.

Se non lo avete ancora capito, stiamo parlando di Guy Fawkes. Probabilmente nessuno fino a qualche tempo fa sapeva della sua esistenza e ancora adesso si sa davvero poco di questa figura che visse nell’Inghilterra a cavallo tra ‘500 e ‘600.
Erano anni convulsi Oltre Manica. Cattolici e protestanti erano ai ferri corti: Maria Stuarda, cattolica, regnava in Scozia, ma, per un complotto ordito dai nobili scozzesi, per lo più calvinisti, e dal suo stesso marito, scappò in Inghilterra per chiedere aiuto alla cugina protestante, la regina Elisabetta I, che per tutta risposta le fece tagliare la testa.

Al suo posto in Scozia salì suo figlio, re Giacomo VI di Scozia, di un anno appena. Furono nominati reggenti fino alla sua maggiore età i suoi zii, che non esitarono a uccidersi tra loro pur di raggiungere il trono.
Frattanto, in Inghilterra, la regina Elisabetta I, alla sua morte nel 1603, non lasciò eredi diretti. Divenne re, come primo nella linea di successione, proprio Giacomo, che assunse il titolo di re Giacomo I.

Giacomo era un re debole (qualcuno lo chiamava regina per la sua omosessualità) che si affidava ai suoi corrotti collaboratori e disprezzava fortemente il parlamento.
A causa della sua debolezza e della sua incapacità di imporre la propria volontà, lasciò mano libera alla nobiltà inglese (protestante) di opprimere e sottomettere i cattolici, nonostante lui stesso si fosse mostrato tollerante verso di loro.

É in questo contesto storico che appare la figura di Guy Fawkes. Cattolico, nato da un’importante famiglia dello Yorkshire, era profondamente religioso e aveva un carattere ardimentoso.
Unico erede alla morte del padre, sperperò tutta la sua fortuna. Si arruolò volontario come soldato nell’esercito dell’arciduca Alberto d’Austria, cattolico, che combatteva contro i protestanti in Olanda nella guerra degli Ottant’anni. E proprio in quella guerra imparò ad usare gli esplosivi.
Prima di tornare in Inghilterra, dove si unì a un gruppo di cattolici che tramava contro re Giacomo I, era andato in Spagna con la speranza di convincere il re di Spagna a invadere l’Inghilterra per ripristinare il cattolicesimo. Il gruppo di congiurati di cui faceva parte Fawkes sosteneva che tutte le strade democratiche per ottenere una politica di tolleranza nei confronti dei cattolici fossero già state tentate invano. Era ora di agire.

Il 5 novembre 1605 ci sarebbe stata la cerimonia di apertura del Parlamento Inglese. Ovviamente ci sarebbe stata la famiglia reale al completo (e anche se non ci fosse stata il piano era di assassinare il re e rapire i figli). In realtà la mente del complotto non era Guy Fawkes, ma un altro dei congiurati: Robert Catesby.
Fawkes era però una figura chiave: mancava da tanto tempo dall’Inghilterra (quindi era poco riconoscibile) e sapeva maneggiare gli esplosivi.

Così, la notte del 4 novembre 1605, Guy Fawkes avrebbe dovuto piazzare 36 barili di polvere da sparo sotto il parlamento, per far saltare in aria il re e tutto il Parlamento inglese. Ma il primo novembre 1605 qualcuno aveva mandato una lettera anonima a Lord Monteagle che svelava il piano dei congiurati.
Guy Fawkes fu arrestato in possesso della polvere da sparo, prima che potesse posizionarla sotto il Parlamento. Inizialmente disse di chiamarsi John Johnson, ma sottoposto a torture confessò, rivelando i nomi dei congiurati.


Il 31 gennaio 1606 Guy Fawkes venne impiccato.
 In realtà avrebbe dovuto essere impiccato ma senza essere ucciso, poi squartato ancora vivo e, infine, decapitato, ma il boia sbagliò tempi e misure della corda. La stessa fine la fecero altri congiurati, tra cui alcuni preti gesuiti.
Dopo la “Congiura delle Polveri”, furono imposte grosse limitazioni ai cattolici: questi non poterono più essere avvocati, ufficiali dell’esercito, possedere armi o laurearsi. Inoltre dovevano sposarsi con rito anglicano e anche battezzare i loro figli con rito anglicano. Tutto questo durò fino al 1797, quando re Giorgio III abolì questa legge infamante.

Ogni anno, il 5 novembre, il Regno Unito festeggia (anche se non è più festa nazionale dall’800) la cosiddetta Bonfire Night, durante la quale sono allestiti spettacoli pirotecnici in tutto il Regno Unito e i fantocci di Guy Fawkes e degli altri congiurati vengono bruciati. In Inghilterra la sua figura però è ancora dibattuta. Molti festeggiano per lo “scampato pericolo” al re di 400 anni fa, considerando Fawkes un terrorista, altri lo considerano “l’uomo più onesto che sia mai entrato in quelle stanze”, un patriota e un combattente per la libertà e per il cattolicesimo.
La sua figura ha ispirato il capolavoro V for Vendetta di Alan Moore, in cui un rivoluzionario che indossa la maschera di Guy Fawkes, perché seriamente sfregiato da un incendio, sovverte il potere in un’Inghilterra simile a quella di “1984” di Orwell.

Skoll, un cantante alternativo di destra gli ha dedicato la canzone “La Congiura delle Polveri”.

E voi cosa ne pensate? Era un terrorista o un patriota?

Alessandro Sabatino
@twitTagli

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