Guardate i film di Luigi Magni

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È di ieri mattina la notizia della morte di Luigi Magni, regista e sceneggiatore. Una notizia che mi ha toccato nel profondo. Sono cresciuto coi film di Luigi Magni ancor prima di sapere che erano suoi.
A un certo punto, ho scoperto che un sacco di film che mi erano piaciuti li aveva fatti lui (Nell’anno del Signore, State buoni, se potete, La Tosca…), o comunque ci aveva lavorato (La ragazza con la pistola, Signore e signori, buonanotte, La mandragola…). La commedia all’italiana, Cinecittà… tutte cose che un ragazzo della mia generazione sente nominare spesso, ma senza che nessuno gli spieghi mai cosa sono state nel concreto. E, quando finalmente lo scopre, capisce di conoscerle molto più di quanto credeva. Il destino dei classici.
Insomma, ho apprezzato il suo lavoro prima di apprezzare lui. Una frase che potrebbe rappresentare la descrizione perfetta per questo regista di altri tempi.

 

Per capire di chi stiamo parlando, infatti, bisogna rifarsi a un modo di fare questo mestiere ormai dimenticato, da gentiluomini.
Ricordo che la prima volta che vidi fisicamente questo regista, in un’intervista in televisione, rimasi stupito vedendo che si trattava di un signore abbastanza goffo, con un tono di voce pacato.
Non era una rockstar, ma un uomo che sapeva scrivere. I suoi lavori erano il frutto di mesi e mesi di impegno silenzioso, al termine dei quali raggiungeva un risultato perfetto.
Insomma, un professionista. Guardate i film di Luigi Magni e capirete come lavora un professionista.

 

Nino Manfredi e Claudia Cardinale sul set di

 

È questo il messaggio che vorrei mandare in questa occasione a chi non conosce questo regista: guardate i suoi film.
Oltre a scoprire un ottimo regista di commedie, scoprirete anche molte cose sulla storia di questo paese.
Magni fu un maestro in un genere difficilissimo: il film storico. Dietro alle sue commedie all’apparenza leggere c’è una ricostruzione storica che solo la sua cultura sconfinata era in grado di offrire.
Non si limitava a raccontare storie ambientate nel passato, era capace di trasportare letteralmente lo spettatore in quel passato, ritrovandone i linguaggi, le gestualità e persino la musicalità, grazie alla collaborazione con artisti come Angelo Branduardi, Nicola Piovani, Severino Gazzelloni e soprattutto Armando Trovajoli, che lo aiutò a ricostruire quelle atmosfere da Roma risorgimentale per cui è ricordato.

 

Mario Monicelli disse che il segreto della commedia all’italiana era trattare con ironia argomenti drammatici. Se questo è vero, Luigi Magni era un maestro della commedia all’italiana, perché sapeva raccontare storie piene di romanticismo sfrenato, di personaggi eroici e drammatici cogliendone le sfumature, il realismo, l’umanità.
A Luigi Magni, abile sia come autore di prosa che come autore di versi, si devono anche commedie musicali come Rugantino (per il quale offrì una preziosa consulenza artistica), Gaetanaccio e I sette re di Roma (queste ultime interpretate da Gigi Proietti). Affrontò il genere “commedia musicale” anche al cinema, con La Tosca e, in parte, con State buoni, se potete. Lavorò con i più grandi, da Monicelli a Vittorio Gassman, da Tognazzi ad Alberto Sordi, da Monica Vitti a Giuliano Montaldo.
Il sodalizio più profondo, però, fu senz’altro quello con Nino Manfredi, per cui il regista scrisse i ruoli più belli.

 

Quale film posso consigliare a chi non ha mai visto un film di Luigi Magni? Io personalmente iniziai (grazie a una rivista che fece uscire il DVD come allegato) con Nell’anno del Signore, il film che portò il regista al successo.
In questa pellicola troviamo già tutti gli ingredienti di uno stile che fece impazzire il pubblico: eroismo, romanticismo e passione politica trattati con un linguaggio popolano.
È la storia del processo a due carbonari che sono stati condannati a morte per aver cercato di vendicarsi di un nobile che ha tradito la causa, di una donna che cerca di convincerli a scappare, di un ingenuo prete che prova a convertirli e di… un misterioso ciabattino. Per questa pellicola venne assemblato un cast stellare (“un cast all’americana, dove c’erano tutti“, con disse Magni): Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi, solo per citarne alcuni.

 

 

Un altro che trovo molto bello è In nome del Papa Re, anche questo con Nino Manfredi. Un film con una trama degna di un melodramma, raccontata come un fatto quotidiano. Parla di un cardinale (Manfredi) che, qualche anno prima della Breccia di Porta Pia, scopre di avere un figlio militante tra le fila dei ribelli.
Mi sento di consigliare anche State buoni se potete. Come descrivere questo film? Potrei dire semplicemente che racconta la vita di S. Filippo Neri, ma la verità è che va oltre il semplice film geografico, raccontando anche la storia di una cultura e di un’epoca… con un seducente linguaggio che ricorda a volte il teatro cinquecentesco. È probabilmente il film più completo di Luigi Magni.

 

Questi sono tre film che potete vedere se non conoscete il personaggio di cui stiamo parlando. Seriamente. Se non l’avete ancora fatto, smettete di leggere questo articolo e andate a procurarvene uno. Ne vale la pena.

 

F.V.

@twitTagli

 

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