Esiste anche Crocetta, #sapevatelo

Crocetta Revolution Day: festeggiamenti per l'elezione del nuovo Governatore siciliano

Tra congresso, larghe intese, leadership e prossime elezioni, nel Pd è forte il vento del cambiamento; se non di persone, perlomeno di equilibri di potere. A turno, perciò, tutti si vedono costretti a far la voce grossa per ricordare che “esisto anche io”.

Pare, purtroppo, che questo sia il turno di Rosario Crocetta. Non che il governatore siciliano sia nuovo a manfrine e sceneggiate, ma in questi giorni sta regalando il meglio di sé. Nell’arco di 24 ore ha:

  • annunciato una rottura col Pd (che pareva) definitiva;
  • annunciato che (nonostante la rottura col Pd – che pareva – definitiva) è pronto a sfidare Renzi;
  • poi, per non essere mai banale, diversifica: spara a zero su Alitalia e accusa San Marino di riciclare denaro sporco, cosa che certo non avverrebbe con l’apertura del nuovo casinò di Taormina.

Ma torniamo alla rottura col Pd che – pareva – definitiva: ora come ora, a rompere il rapporto sembra voler essere il Pd, più che Crocetta.

La cronica narra che quando il Pd vietò al governatore di essere esponente di un partito (il Pd) e contemporaneamente leader di un altro (il Megafono), Crocetta non l’abbia prese bene.

Pd in frantumi?

Ma com’è possibile, ohibò, che io non possa, contemporaneamente, sostenere due partiti, che giusto qualche volta sono di liste contrapposte” – si chiedeva, esterrefatto, il governatore.

Tempo di qualche dichiarazione infuocata (“Ho assistito a un vero e proprio linciaggio. Chi pensa di buttarci fuori lo faccia, ma lo farà con ragioni basate sul nulla, figlie del peggior opportunismo stalinista“), giusto per far capire al Pd chi comandava, e Crocetta si è accordo che a comandare era proprio il Pd. Domani infatti, si riunirà la commissione di garanzia del partito che deciderà sull’espulsione del governatore.

Ma ogni buon politico sa che quando si è alle strette c’è un’unica arma da tirare fuori: la questione morale! E Crocetta non l’ha certo lasciata in arsenale: “Siamo tornati ai tempi dell’inquisizione. È una vergogna, proprio mentre ho fatto scoppiare la questione morale mi mettono sotto processo“. Giusto per annacquare un po’ lo stato dei fatti, Rosario butta in mezzo il deputato del Pd siciliano Francantonio Genovese e il cognato Rinaldi, indagati per truffa, e le rispettive mogli, che hanno avuto il buon senso di precederli agli arresti.

A Crocetta quindi non rimane che aspettare la sentenza di domani.

Per quanto mi riguarda, invece, io aspetto con trepidazione dopodomani, per un altro “esisto anche io, sapevatelo”.

Francesco Cottafavi

@FCPCottafavi

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