Erdogan ora arresta gli insegnanti

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Nella nuova puntata di “How I met the perfect alleato”, la ‪Turchia‬ di ‪Erdogan‬ ne combina un’altra delle sue, ma noi già sappiamo che nell’amato Occidente questo non farà la differenza.
Non bastava che la sua ambiguità e i suoi sotterfugi con l’IS fossero di dominio pubblico; non bastava bombardare senza una valida ragione i curdi quest’estate; non bastavano nemmeno gli attentati, che a molti puzzano di strategia della tensione.

La Turchia ce la sta mettendo davvero tutta per farsi lasciare dall’Europa, anche se, nell’amato Occidente, in pochi sembrano farci caso. 
Ora che imprigionare i giornalisti per le loro accuse al governo è diventato mainstream, è arrivato il turno degli ‪insegnanti‬: lo riportano, tra gli altri, Ansa e Fatto Quotidiano.
Colpire i professori significa imporre loro una linea “educativa”; significa che non saranno solo i giornali a essere censurati, ma anche le aule scolastiche e le lezioni al loro interno. 

Significa impedire la libertà di insegnamento a una generazione di professori che ha sempre potuto goderne. Ma – cosa forse più grave – significa dire agli studenti turchi che questa sarà la norma.
E che tanto vale abituarsi.
La Turchia di Erdogan ne combina un’altra delle sue, ma nei piani alti dell’amato Occidente democratico tutto ciò non farà la differenza. Perché un’alleanza è un’alleanza, e tutti sembrano essersi ormai abituati a questi assurdi dettagli sui cv dei nostri alleati. 

Che brutta cosa, l’abitudine.

Elle Ti

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