
Vorrei parlarvi del Maestro e dalla storia della musica classica moderna italiana (anche per aumentare un po’ di patriottismo, che in questo periodo potrebbe aiutare): vorrei parlarvi di Ennio Morricone. Diplomato al Conservatorio Santa Cecilia di Roma in tromba (per poi diplomarsi anche in strumentazione per banda e in composizione), ha preso il mondo delle colonne sonore cinematografiche e lo ha fatto diventare un genere affermato e riconosciuto.
Non so quanti di voi lo ascoltano ed eventualmente lo apprezzano, spero tanti. Un genio come lui non ha bisogno di particolari presentazioni.
Nei suoi confronti ho una sortta di venerazione: è stato capace di raggiungere il massimo, praticamente, in ogni cosa in cui si sia cimentato. Apprezzato in Italia, ed apprezzatissimo all’estero – come capita spesso al made in Italy: amato a tal punto che è stato inciso un album-tributo dal titolo “We all love Ennio Morricone”, con la partecipazione di artisti di fama internazionale e di generi anche completamente diversi: dai Metallica a Bruce Springsteen, da Roger Waters a Celine Dion passando per Andrea Bocelli.
I Metallica, a ben vedere, non potevano mancare: ovviamente in “We all love Ennio Morricone” (ri)propongono quello che è diventato (anche) un loro grande classico, vale a dire “L’Estasi dell’Oro” (The Ecstasy of Gold): è dai tempi di S&M (Synphony & Metallica), concerto suonato insieme all’orchestra sinfonica di San Francisco e pubblicato nel 1999, che Hammett & Hetfield entrano in scena sulle note del Maestro romano.
Tempo fa sono andato ad ascoltare Ennio Morricone dal vivo: è stato qualcosa di fenomenale! L’atmosfera che si crea quando inizia ogni suo pezzo è assolutamente unica, e non appena vengono accennate le prime note di questa o quella colonna sonora: quell’omino piccolo piccolo inizia a comandare i 150 elementi ed il silenzio sembra essere stato creato per essere rotto, da lui, in quel momento. Vi cito alla rinfusa qualche capolavoro, rimandandovi alla galleria video a lato del testo: c’è il Triello (tratto da “Il buono, il brutto e il cattivo”), e poi come non citare “C’era una volta in America” e “Gli Intoccabili” vincitori del Golden Globe per la migliore colonna sonora originale e “C’era una volta il west”. Cercateli, mettono i brividi.
Non ci credete? Questo è solo un assaggio!
Il genere filmico definito con più o meno riverenza “Spaghetti Western” (ovvero “western all’italiana”) sarà per sempre marchiato dalle sue sonorità e composizioni. Anzi, sono in molti a sostenere quanto la creazione di ambientazioni musicali morriconiani abbia contribuito enormemente a far affermare quel determinato genere ai palati fini di Hollywood.
Ma Morricone non è stato solo western: entrando in una dimensione un po’ più “etnica”, una delle composizioni più famose di Morricone è la colonna sonora del film “Mission” (1986). La conoscete, è questa qui.
Molti infine tendono a scordarsi la sua colonna sonora più moderna, dal film “La leggenda del pianista sull’oceano” diretto da Giuseppe Tornatore. Anche questa colonna sonora si è aggiudicata il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale.
Ecco qui: desideravo regalarvi un semplice assaggio delle sue colonne sonore, ed evidenziare le differenze musicali, stilistiche ed armoniche tra le varie “stagioni” morriconiane, che hanno saputo esaltare storie western classiche fino al “modernismo” – chiamiamolo così – con le musiche di “Nuovo cinema paradiso” (composta insieme al figlio Andrea).
Alessandro Bongiovanni
@twitTagli