In questa campagna elettorale si sente parlare tantissimo di immigrati, migranti, rifugiati, richiedenti asilo, clandestini, sbarchi: persone arrivate (o che arriveranno) qui in Italia dall’estero.
Tutti i partiti promettono di trovare risposte al tema della migrazione: promesse da marinaio o da qualche parte ci sono fondamenta concrete per soluzioni realizzabili?
In queste righe analizzeremo come i partiti (le due coalizioni e il Movimento 5 stelle) vedono la questione e cosa propongono: abbiamo confrontato i programmi elettorali e altri documenti programmatici, prendendo in considerazione gli aspetti più importanti che coinvolgono le politiche sull’immigrazione.
LIBERI E UGUALI: una gestione razionale delle migrazioni
L’abolizione dell’attuale legge, la Bossi-Fini, che di fatto crea il fenomeno della migrazione irregolare attraverso un sistema che prevede l’ingresso regolare per pochi miracolati che rientrano nel cosiddetto Decreto flussi (emesso in modo scostante).
- L’introduzione del permesso di ricerca lavoro.
- L’introduzione di meccanismi di ingresso regolari, ad esempio i Corridoi umanitari attraverso i quali i richiedenti asilo vengono individuati già nei Paesi di origine.
- La promozione, a livello europeo, di un unico sistema di asilo che superi il criterio del Paese di primo accesso – per evitare a Italia e Grecia il ruolo di primo argine per le ondate migratorie.
- Creare un sistema di accoglienza rigoroso, diffuso e integrato, sulla base del già esistente modello SPRAR, ovvero superando la gestione straordinaria (cioè il sistema dei CAS) che ha generato solo scandali; in questo modo sarà possibile stroncare ogni forma di speculazione da parte di quelle cooperative più interessate al guadagno che ai percorsi di integrazione dei migranti.
- Il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia da genitori stranieri, o è arrivato in Italia da piccolo e ha completato almeno un ciclo di studi. Questo provvedimento, per LeU, non è un atto di solidarietà.
PARTITO DEMOCRATICO: “Abbiamo gestito una tragedia”.
Il Pd dice – non a torto – di aver affrontato la più grave crisi sull’immigrazione: secondo i loro ragionamenti, sono stati in grado di ridurre gli sbarchi e lottare contro gli scafisti. Per la prossima legislatura le proposte sono:
- Superamento del trattato di Dublino, che impone ai Paesi di approdo di farsi carico dei migranti che arrivano sulle coste.
- Condizionamento dei fondi europei della prossima programmazione al principio di solidarietà: gli Stati Europei che non aiutano gli altri nella gestione dell’immigrazione devono rinunciare all’aiuto economico italiano nel Bilancio.
- Approvazione della legge sul diritto di cittadinanza per i minori nati e cresciuti in Italia.
+EUROPA: “basta mafie a gestire i migranti”
Nel programma, il partito di Emma Bonino scrive un manifesto molto chiaro:
“No a leggi fallimentari che costringono centinaia di migliaia di persone a vivere e lavorare nell’illegalità.
No alla paura e all’ignoranza.
No alle mafie. Tutte, anche quelle più insospettabili.
No all’odio, alle discriminazioni e a un modello di accoglienza che genera emarginazione.
No a chi vuole imporre la vita ma non è capace di rispettarla. Perché è solo dicendo no a tutto questo che possiamo dire di essere davvero umani“.
Concretamente propongono:
- L’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione attraverso attività tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri.
- Reintroduzione del sistema dello sponsor (che esisteva prima della Bossi-Fini).
- L’introduzione di forme di regolarizzazione su base individuale (cioè le cosiddette sanatorie) degli stranieri irregolari già presenti sul territorio o dei richiedenti asilo cui è stata negata la protezione, qualora sia dimostrabile la disponibilità in Italia di un’attività lavorativa o di formazione o l’esistenza di legami familiari, sul modello spagnolo del radicamento.
- Il miglioramento del sistema di accoglienza con l’adozione esclusiva del modello SPRAR.
- L’introduzione, a livello europeo, di canali legali e sicuri di ingresso per lavoro, che garantiscano anche la mobilità interna, dunque in ottica di superamento del Trattato di Dublino.
- La creazione di corridoi umanitari per le persone bisognose di protezione.
LISTA INSIEME: meno burocrazia e sì allo ius soli
La Lista Insieme all’interno del suo programma ha due proposte molto concrete:
- Creare un sistema più rapido per lo svolgimento delle pratiche di identificazione dei migranti e per la valutazione delle richieste d’asilo;
- Approvazione della legge sullo Ius Soli.
Fin qui i programmi dei partiti del centro-sinistra si rivelano abbastanza coerenti tra loro, sono ricchi di proposte concrete e ambiziose.
Sono realizzabili? In generale, sì.
I due punti su cui potrebbero riscontrare problemi sono: le resistenze degli Stati Europei a riconoscere un sistema unico di asilo e quelle degli altri partiti del Parlamento che potrebbero osteggiare alcune proposte. Di certo è realizzabile l’ampliamento del sistema SPRAR (che in Italia funziona molto bene e lavora concretamente per l’integrazione dei richiedenti asilo) attraverso uno spostamento della spesa con cui oggi vengono finanziati i CAS: per capirci, quelle strutture che accolgono migranti e che fanno tanta notizia.
CIVICA POPOLARE: accoglienza ma con distinguo

Il partito di Beatrice Lorenzin intende creare un clima di accoglienza nei casi di emergenza umanitaria prodotta da guerre e persecuzioni, ponendo tuttavia un limite alla possibilità di offrire un tetto e un lavoro e a quella di rimpatriare immediatamente i clandestini o chi delinque.
Civica Popolare ritiene necessario chiedere a tutte le persone ospiti del nostro Paese il rispetto delle nostre cultura e della nostre regole di convivenza, mentre – in ambito europeo – ritiene siano indispensabili progetti e programmi tesi a prevenire gli arrivi incontrollati di immigrati con accordi internazionali, promuovendo lo sviluppo dell’economia e del lavoro nei paesi poveri.
Non risultano tuttavia proposte precise per controllare il fenomeno dell’immigrazione, e ciononostante l’approccio generale al tema (e i toni utilizzati) si discostano in modo evidente dalle proposte fatte dalla coalizione con cui si presenta alle elezioni.
MOVIMENTO 5 STELLE: una soluzione per tutto
Il Movimento intende garantire all’Italia il controllo dei flussi migratori, con soluzioni che guardino al breve, medio e lungo termine.
Come?
- Sancendo il rispetto del principio di equa ripartizione delle responsabilità tra tutti i Paesi dell’UE, dunque il superamento del Trattato di Dublino.
- Velocizzando i tempi delle commissioni territoriali, prevedendo però la possibilità di registrazione dei colloqui con i migranti.
- Stipulando accordi bilaterali per favorire i rimpatri.
- Prevedendo la possibilità di richiedere la protezione internazionale già nel Paese di origine.
- Assicurando la gestione trasparente dei fondi destinati all’accoglienza.
Il programma dei pentastellati ha degli aspetti in comune con quello di alcuni partiti del centro-sinistra. Tuttavia non è chiaro perché ritengano importante registrare i colloqui in commissione.
Questa dei colloqui va spiegata: è un metodo poco indicato, poiché audizioni coinvolgono persone molto, molto vulnerabili. Costoro, se rintracciati, potrebbero anche rischiare la loro incolumità. Quanto questi colloqui siano effettivamente utili e produttivi, è tutto da dimostrare.
Inoltre, è dagli anni 90 che si tentano accordi bilaterali, ma non è possibile stipularli per volontà dei Paesi terzi.
Infine, non è necessario creare maggiore trasparenza nella gestione dei fondi destinati all’accoglienza: i gestori del sistema SPRAR sono già sottoposti a una meticolosa rendicontazione, da cui è pressoché impossibile sgrarrare. I CAS invece, visto il loro carattere straordinario, non possono essere sottoposti all’esigenza di trasparenza: ed è lì che sono avvenute le peggiori speculazioni.
FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA e NOI CON L’ITALIA: un programma comune
Uno dei (pochi) temi su cui il Centrodestra si presenta compatto e coeso è proprio la gestione dell’immigrazione. Non è un mistero, del resto, che tale argomento sia molto sentito dall’elettorato di riferimento, e dunque che possa fungere da ottimo collante per l’unione delle quattro entità politiche. In un documento in 10 punti, la voce “Più sicurezza per tutti” promette:
- blocco degli sbarchi;
- rimpatrio di tutti i clandestini;
- abolizione della concessione dello status di protezione umanitaria.
Per quanto riguarda il primo punto, bisogna essere onesti: i vari partiti che si sono succeduti in questi ultimi 10 anni ci hanno anche provato, ma nessuno ci è mai riuscito. E per il secondo punto vale lo stesso discorso: rimpatriare forzosamente poche centinaia di persone è lungo, costoso e soggetto a enormi difficoltà giuridiche e come burocratiche.
Senza la stipulazione di accordi bilaterali con Stati terzi, tutto questo è sostanzialmente impossibile.
Al netto del fatto che le proposte di Forza Italia – al pari di quanto avviene in tema di lavoro – non sono rintracciabili, abbiamo dunque guardato i singoli programmi alla ricerca di proposte più concrete.
FRATELLI D’ITALIA: frontiere chiuse!
Il partito capitanato da Giorgia Meloni parte dal presupposto secondo cui non c’è niente di “umanitario” nell’aprire indiscriminatamente le frontiere, per poi destinare a una vita di marginalità e povertà chi entra in Italia.
Dunque governare i flussi, controllare le frontiere, imporre il rispetto della legalità è la strada per garantire accoglienza, integrazione, solidarietà. Insieme al contrasto intransigente verso la clandestinità, deve procedere di pari passo il percorso verso la piena integrazione dei nuovi cittadini. Perché l’Italia sia la terra di chi la ama, la conosce, ne rispetta Costituzione e tradizioni culturali e religiose, la strada da seguire è questa:
- Il rafforzamento del meccanismo degli accordi bilaterali con gli Stati di provenienza.
- L’inasprimento delle sanzioni contro i nuovi mercanti di esseri umani, la diffusione del lavoro nero, del caporalato e dello sfruttamento.
- L’introduzione di meccanismi di incentivo all’apprendimento della lingua, della cultura e della Costituzione italiane.
- L’introduzione del diritto alla cittadinanza italiana per le “seconde generazioni”, non per semplice nascita sul territorio nazionale, ma secondo il principio di chi completa l’intero ciclo della scuola dell’obbligo e dimostra piena integrazione e volontà di ottenimento della cittadinanza.
LEGA: i popoli hanno diritto a non emigrare

Con questo ricamo retorico del “diritto dei popoli a non emigrare” si traduce il concetto che il più delle volte si sintetizza nell’ “aiutiamoli a casa loro“. Come?
- Alimentando progetti di cooperazione internazionale per eliminare alla radice le cause economiche delle migrazioni – ma non viene specificato attraverso quali fondi.
- Garantendo un severo controllo del territorio in termini di sicurezza.
- Monitorando la gestione dei richiedenti asilo attraverso la creazione di commissioni consiliari e regionali ad hoc con prerogative ispettive, affinché ogni comunità possa avere informazione di come e quanti soldi pubblici vengono spesi a favore degli enti gestori dell’accoglienza sul territorio. Eppure, come già riportato, il controllo sugli SPRAR avviene già nei Comuni, quindi in questo caso non è necessario alcun organo ispettivo aggiuntivo; tale controllo, invece, non esiste al momento attuale per i CAS, che abbiamo più volte segnalato come enti molto problematici.
- la Lega vuole inoltre essere un punto di riferimento certo per tutti gli stranieri regolari che vogliano marcare una diversità dai connazionali protagonisti della cronaca nera. Cosa significhi in concreto, però, non è chiaro.
NOI CON L’ITALIA: basta con la protezione umanitaria
Infine, Noi con l’Italia propone:
- blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti;
- stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici;
- rimpatrio di tutti i clandestini;
- abolizione dell’anomalia – solo italiana – della concessione della protezione umanitaria, mantenendo soltanto gli status di rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria
Eleonora Ferraro