“Nazionalpopolare“, che proverò a definire in questo post, è un concetto meno ampio e indefinito rispetto ai precedenti “onestà intellettuale” e “politicamente corretto“. Questo non rende più facile darne una definizione. Anzi.
Proviamo ad arrivarci per gradi. Il primo dei due aggettivi, “nazional”, non comporta particolari difficoltà: si riferisce a una portata, dimensione, rilevanza, appunto, nazionale. Tutto ciò che è locale, particolare, circoscritto non può ambire a essere nazionalpopolare.
Tutto si gioca sul secondo aggettivo, “popolare”. Questo aggettivo ha una doppia valenza: può indicare sia ciò che è molto diffuso, apprezzato e amato, sia ciò che ha a che fare con il popolo (ossia tutta la popolazione escluse le élite). L’aggettivo “elitario” è un buon contrario – senza essere un contrario perfetto – di “popolare”, sia nella sua prima sia nella sua seconda accezione.
Riassumendo: nazionalpopolare è tutto ciò che non è locale e, insieme, non è elitario. La pallapugno è popolare e locale (si gioca solo in poche province, tra Piemonte e Liguria): non può essere definita nazionalpopolare. Il rugby è nazionale (si gioca da Treviso a Catania) ed elitario: non può essere definito nazionalpopolare. Il calcio è popolare (in entrambi i sensi) e nazionale. Ed è in effetti pienamente nazionalpopolare.
Mi sembra che il ragionamento funzioni. Voi che cosa ne dite?
Andrea Donna
@AndreaDonna