Definizioni complesse/2 – Politicamente corretto

leggebavaglio98-anteprima-600x400-792622-2.jpg

La nostra è una società (ancora) profondamente razzista e (ancora) profondamente sessista. Per assurdo, a un altissimo grado sociale di razzismo e di sessismo corrisponde un altissimo grado individuale di desiderio di accreditarsi come anti-razzisti e anti-sessisti.

Qual è il modo più efficace di farlo? Semplice. Accusare qualcun altro, pubblicamente, di razzismo o di sessismo. Voglio qualificarmi come difensore degli immigrati nordafricani? Mi basterà definire, per esempio, “leghistoidi” le posizioni del mio interlocutore (quali che esse siano).

Voglio passare in pubblico per “amico delle donne”? Ancora più facile: darò del “maschilista” a chi sta discutendo con me. Questo trucco funziona anche nei casi in cui è evidente che il mio interlocutore non è assolutamente leghista o maschilista. Anzi, è ancora più efficace: a tutti sarà chiaro che io lo sono ancora meno di lui.

Che la nostra sia una società razzista e sessista è dimostrato anche da un fatto innegabile: alcuni razzismi e alcuni sessismi sono ritenuti meno gravi di altri. O addirittura non sembrano neanche tali: tutti grideremmo al razzismo di fronte a un nordico rasato e tatuato che dichiarasse “Sono fiero di essere bianco“. Faremmo lo stesso se, per esempio, un keniota dicesse “Sono fiero di essere nero“? 

E ancora: tutti, per fortuna, riteniamo sessista la frase “Lavare i piatti è un lavoro da donne“. Siamo in grado di riconoscere, anche, il sessismo implicito di un “Noi donne siamo molto più sensibili di voi maschi”? Se non ne siamo in grado è perché siamo noi stessi vittime: della dittatura del politicamente corretto, una categoria di pensiero che nasce, sempre, dal senso di colpa collettivo. Di “razza” o di genere.

Che definizione possiamo ipotizzare per “politicamente corretto”? La mia proposta è: “Politicamente corretto è tutto ciò che, dichiarato in pubblico, non espone il dichiarante ad accuse opportuniste di razzismo o sessismo”.

Sono sicuro che voi che mi leggete saprete trovare una definizione migliore: accettate la sfida?

Per le regole del gioco, date un’occhiata qui.

Andrea Donna
@AndreaDonna

Post Correlati