
La Brasilena è un mistero inspiegabile per chiunque risieda sopra Napoli, un liquido sconosciuto che può provocare effetti dirompenti all’assaggio. Credo che ci voglia un enzima per bere la Brasilena, come i koala hanno l’enzima per digerire le foglie di eucalipto, quelle cose lì.
Trattasi tecnicamente di bevanda industriale composta da gazzosa e caffé. Insieme. Una bottiglietta di vetro piccolina che, quando viene stappata nei bar, dà luogo a scene che nulla hanno da invidiare alla celebre e storica pubblicità della coca cola light. Versi di immensa soddisfazione, mugolii di piacere e frasi sempre celebrative a ribadirne l’imbattibilità.
“Cosa più buona non c’è”
“La Brasilena? È la meglio cosa!”
“Come ti ricria (voce del verbo ricriare, come ti ristora, ma letteralmente ti ri-crea, ti fa come nuovo) la Brasilena, nessuna bevanda”
E così via.
In generale ho visto persone reagire credendo che fosse uno scherzo, se non l’avevano mai bevuta. Oggettivamente, quanto sembra plausibile una bevanda composta da caffé versato nella gazzosa?
Quanto al gradimento, de gustibus non est disputandum, non mi permetto di sindacare su quello che comunque a me sembra un affronto alla papille gustative di poveri esseri umani ignari.
La Brasilena è identità di popolo e regione, è come un fattore genetico: se ti piace sei calabrese, altrimenti sei uno qualsiasi. Bon. Fine.
La propensione alla bevanda gasata composta da caffè è tale che alcuni anni fa i miei amici e io fummo protagonisti di una scenetta indimenticata: andammo sul lungomare di un paese vicino e ci sedemmo in un bar, dove un amico ordinò un’acqua tonica e un caffè.
Il cameriere prese nota e ripeté, per sincerarsi, “acqua tonica e caffè?“.
Non capimmo la titubanza e sì, ribademmo, acqua tonica e caffè, sereni fino a quando il cameriere non arrivò col vassoio contentente, tra le altre ordinazioni, un bicchiere con del liquido gasato marroncino. Era l’acqua tonica CON caffè. Lui pensava volessimo la Brasilena amara.
Il mio amico la assaggiò per curiosità, ma purtroppo non è più qui per raccontarvelo.
Se venite in Calabria, comunque, provateci. Prendetela e assaggiatela. Potreste scoprire degli insospettabili geni calabri nel vostro Dna e potreste cercare anche voi, come migliaia di altri calabresi nella storia, di esportare la Brasilena in ogni dove e di far superare alla bevanda la notorietà della Coca Cola.
Cosa più buona non c’è.
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QUI LE ALTRE PUNTATE
Cronache Calabre 1 – L’arrivo
Cronache Calabre 2 – I saluti
Cronache Calabre 3 – Il Ferragosto
Cronache Calabre 4 – La Brasilena
Cronache Calabre 5 – La fede e la superstizione
Cronache Calabre 6 – I sistemi educativi