Mentre scrivo so che le possibilità sono scarse, ma ciò nonostante continuo a sperare che nei prossimi giorni venga eletto presidente della Repubblica Gustavo Zagrebelsky.
Da un punto di vista di aspettative dei partiti e degli elettori, credo che Zagrebelsky abbia due caratteristiche importantissime: non ha una provenienza partitica né politica, quindi è un volto non contaminato dalla disaffezione delle persone nei confronti dei politici; ma allo stesso tempo ha la cultura politica e istituzionale indispensabile a ricoprire il ruolo di capo dello Stato.
Ma le motivazioni per le quali vedrei bene il presidente emerito della Consulta al Quirinale vanno oltre questi “requisiti” che già soddisfa: Zagrebelsky è stato giudice e presidente della Corte Costituzionale, ed è uno dei maggiori esperti di diritto costituzionale del paese.
Io credo che in questo periodo di maretta politica, con il parlamento allo sbando che cerca di trovare la luce in fondo al tunnel di una seconda repubblica mai stata troppo diversa dalla prima, ripartire dalla Costituzione non sia solo auspicabile, bensì assolutamente necessario. Eleggere al Quirinale una persona con una profondissima cultura della Carta Fondamentale e della Democrazia sarebbe un grande passo in avanti in quella che, a mio avviso, è la direzione giusta.
Zagrebelsky inoltre è portatore di una visione dualistica del diritto (formale e sostanziale), che in Italia si è quasi del tutto persa, e di un’etica del laicismo della quale c’è davvero un gran bisogno.
Per finire, nonostante la sua provenienza accademica, la sua carriera anche di saggista e conferenziere ha mostrato che è in grado di interloquire e di farsi capire anche nello spiegare concetti alti e complessi ad un pubblico profano di studi giuridici. Credo quindi che Zagrebelsky abbia i requisiti sia di curriculum che di personalità per essere eletto presidente della Repubblica, e per quanto mi sforzi di cercare un solo motivo per cui risulterebbe inadeguato, continuo a non trovarne nessuno.
Luca Romano