Chi vince il Giro d’Italia? I nostri pronostici

Dopo la tappa di ieri, la prima vera tappa di montagna del Giro d’Italia, si possono fare varie valutazioni sulle chances di vittoria dei vari ciclisti ancora in gara. L’arrivo in salita, dopo la scalata del Passo Cason di Lanza e del Montasio infatti ha evidenziato la forma effettiva dei vari ciclisti in corsa (a meno di tattiche, ovviamente) e ha definitivamente allontanato vari favoriti dalla vittoria finale. Possiamo dunque azzardare un pronostico, alla luce dell’arrivo sul Montasio e della classifica generale, abbastanza attendibile per la vittoria finale della maglia rosa (e ddelle altre classifiche).

MAGLIA ROSA

Vincenzo Nibali (Messina, 14/11/1984): 50%.

Vincenzo Nibali Vincenzo Nibali

Si è mostrato come protagonista assoluto di questo Giro d’Italia e molti pensano che possa essere finalmente giunto il suo anno dopo il secondo posto del 2011. Lo “squalo dello Stretto” l’anno scorso aveva deciso di non prendere il via al Giro per preparare il Tour de France (seguendo le orme di Ivan Basso) nel quale aveva tenuto alti i colori italiani, giungendo terzo a Parigi. Con l’ottima prova della tappa di ieri si è confermato come il favorito principale, dimostrandosi ottimo scalatore e cronoman. Il tallone d’Achille per il nostro portacolori potrebbe essere la squadra nella quale non ci sono grandi scalatori, anche se Tangert e Agnoli sembrano in crescita costante e il trentaseienne Tiralongo c’è sempre.

Cadel Evans (Katherine, Australia, 14/02/1977): 20%.

L’inossidabile australiano ha dimostrato di essere in forma in queste prime tappe, tenendo la ruota di Nibali e giungendo 5° nonostante le sue 36 primavere. Potrebbe insidiare la leadership di Nibali soprattutto grazie al suo spunto veloce nelle tappe collinari, e la sua esperienza potrebbe risultare decisiva. Ottimo su tutti i terreni, potrebbe pagare dazio nella terza settimana vista l’età e visti (purtroppo) anche i suoi precedenti crolli nei Giri e nei Tour passati. Per quello emerso finora, comunque, sembra il principale avversario di Nibali. Da tenere d’occhio sul Galibier, salita che conosce molto bene.

Bradley Wiggins (Gand, Belgio, 28/04/1980): 10%.

Il britannico ieri è arrivato 10°, staccato di 1:08, perdendo terreno sul tratto più difficile e regalando secondi preziosi a Nibali e a Evans. Il suo punto debole sono le salite lunghe, lui che ha più le caratteristiche di passista veloce che di grimpeur puro. Certo il Giro non è il Tour (un Tour, quello passato, tra i più “facili” degli ultimi anni), sia per difficoltà di salite che per numero di salite per tappa, ma attenzione a darlo già per spacciato: come ha dimostrato negli anni scorsi Wiggo è un diesel che dà il meglio di sé nelle ultime due settimane. Inoltre Wiggins è capitano di una tra le squadre forse più forti e competitive al Giro, con ottimi scalatori (Uran, Cataldo, Siucou) che possono aiutarlo.

Robert Gesink (Varsseveld, Olanda, 31/05/1986): 7%.

È uno tra i ciclisti emergenti degli ultimi anni. Come caratteristiche, è un passista veloce, con buone qualità di scalatore (3° a Morzine nel Tour 2010) e a cronometro (10° a crono ai Giochi di Pechino), unite anche ad un buono spunto in collina. La sua percentuale di vittoria sarebbe stata probabilmente maggiore se anche lui non avesse perso terreno sul Montasio: probabilmente paga il fatto di non aver mai corso il Giro d’Italia, ma anche lui nella terza settimana è solito dare il meglio e potrebbe essere il favorito per la vittoria alla cronoscalata del Giro (18° tappa).

Rigoberto Uran Uran (Urrao, Colombia, 26/01/1987): 5%.

Uran è uno tra i ciclisti più promettenti degli ultimi anni. Scalatore puro, nato e cresciuto a 1800 metri di altitudine, si è dimostrato probabilmente con l’arrivo di ieri probabilmente il grimpeur più forte di questo Giro, proseguendo l’ottima tradizione dei ciclisti colombiani (come Santiago Botero e Luis Herrera). Le sue probabilità di vittoria sono però basse: coppa giro d'italiainfatti è compagno di squadra di Wiggins e a meno di crolli del capitano, sarà difficile che possa fare classifica, anche perché a crono non è fortissimo e non ha spunto veloce. Ma se riuscisse a fare il vuoto in montagna…

Mauro Santambrogio (Erba, Como, 07/10/1984): 5%.

Ha finalmente l’opportunità di passare da promessa a ciclista affermato. Nonostante non sia più giovanissimo (quasi 30 anni), questo Giro è la sua grande opportunità. Ha buone doti di scalatore unite ad uno spunto veloce (l’anno scorso 4° al Lombardia); è arrivato 4° con il gruppo della maglia rosa ieri. Ha inoltre un’altra grossa fortuna: avere come suo compagno di squadra (e probabilmente suo scudiero) il vincitore del Giro 2007 Danilo di Luca.

Domenico Pozzovivo (Policoro, Matera, 30/11/1982): 3%.

Un altro buon ciclista, con discrete doti di scalatore; non più giovanissimo ha nel suo palmares un 8° e un 9° posto al Giro d’Italia e altre corse minori italiane. Non è al livello dei primi, ma comunque può ambire ad un piazzamento nei primi 10.

Ryder Hesjedal (Victoria, Canada, 09/12/1980): 0%.

Il canadese vincitore della passata edizione del Giro ha deluso le aspettative: ieri è arrivato 71°, staccato di 20 minuti dal vincitore e la rimonta è quasi impossibile, salvo imbucarsi nella fuga giusta. Nonostante le sue buone doti di combattente non è Thomas Voeckler, che al Tour ci abituò a fughe impossibili culminate con la maglia gialla. La tappa di ieri ha probabilmente sancito la sua uscita di scena definitiva.

MAGLIA ROSSA (Classifica a punti)

Al Giro d’Italia il leader della classifica a punti indossa e vince la maglia rossa, mentre al Tour de France e alla Vuelta la maglia è verde. Anche sulle maglie del miglior scalatore c’è grossa differenza: al Giro la maglia è azzurra, al Tour bianca a pois rossi, alla Vuelta bianca a pois blu.

La gara per la maglia rossa sarà, salvo sorprese (come Viviani, Uran o Betancur), una lotta a due tra Cadel Evans e Mark Cavendish. Se l’australiano è in vantaggio di 16 punti sul ciclista dell’Isola di Man, Cavendish ha dalla sua 4 tappe pianeggianti nelle quali può far valere tutta la sua potenza in volata. Il mannese (naturalizzato britannico) ha già vinto la 1° e la 6° tappa, e vuole quella maglia che manca alla sua collezione di classifiche a punti (ha già vinto la maglia verde sia al Tour che alla Vuelta).

Borsino: Cavendish 45%, Evans 40%, altri 5%.

MAGLIA AZZURRA (Classifica della montagna)

Qui il discorso è molto diverso, basta una fuga in porto in un “tappone” di montagna (ossia con più salite: occhio alla tappa Cervere-Bardonecchia o a quella Cesana-Galibier) per stravolgere la classifica del miglior scalatore: negli anni passati si è già assistito a delle maglie azzurre vinte grazie ad una fuga e poi ad un transito in buona posizione su una cima nelle ultime tappe. Quindi la partita in questo caso è molto aperta.

Borsino (molto più azzardato): Uran 30%, Nibali 30%, altri (Pirazzi, Sella, Felline, Rodriguez Jackson,…) 40%.

MAGLIA BIANCA (Miglior giovane)

Qui la lotta sembra a due: Rafal Majka, corridore polacco della Tinkoff, e Carlos Alberto Betancur, corridore Venezuelano della Ag2r. Entrambi ottime promesse del ciclismo futuro, sono i due favoritissimi per la maglia bianca. Majka è arrivato 6° nella tappa di ieri, insieme ai migliori e al momento è tra i primi 10. Oltre che essere un buon grimpeur, si difende bene a cronometro e in collina. Betancur è un grimpeur puro, che però ha mostrato di avere anche buono spunto veloce in collina (2° a Firenze in una tappa di collina-media montagna, 2° sull’Altipiano di Montasio, montagna). Betancur ha due talloni d’Achille: il primo è la cronometro, il secondo è che il suo compagno di squadra (nonché capitano) potrebbe arrivare nei primi 10 (Domenico Pozzovivo).

Borsino: Majka 45%, Betancur 40%, altri 5%.

Alessandro Sabatino

@twitTagli

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