
Due nostri precedenti articoli di “sbufalamento” (qui e qui) su quello che succede a Fukushima non sono bastati a fermare la produzione, a ritmi industriali, di nuove panzane sulla centrale nucleare giapponese.
La prima bufala che presentiamo arriva direttamente dagli Stati Uniti. In California si sarebbe spiaggiata una creatura a dir poco gigantesca, un calamaro dalla lunghezza di 150 piedi (circa 45 metri). La causa del gigantismo dell’animale sarebbe la radioattività fuoriuscita da Fukushima. Qualcuno con poca dimestichezza con il sistema di misura americano ha pensato bene di trasformare i 150 piedi in 150 metri, per rendere la notizia ancora più impressionante.
Basta osservare la foto in apertura, però, per intuire che si tratta di una sciocchezza: l’immagine del calamaro è stata aggiunta sullo sfondo (nemmeno troppo abilmente: per esempio, le ombre non quadrano…), come viene ottimamente spiegato anche da Giornalettismo, una tra le prime testate a smentire la bufala.
Partiamo dalla notizia originale e dalla fonte, “The Lightly Braised Turnip”. Il giornale, al pari di quello che diffuse a suo tempo la bufala di Snowden e delle scie chimiche, è un giornale satirico, simile all’italiano Lercio. Per accorgersene basta vedere le ultime notizie, in cui troviamo questa perla, ma soprattutto questa, in cui viene riportato che gli scienziati stanno studiando un modo per far guidare le macchine con i muscoli dello sfintere.
Citiamo testualmente da Giornalettismo: “L’immagine è realizzata unendo le foto relative al rinvenimento di una balena spiaggiata in Cile…

.
“…e di un grosso calamaro in Spagna, che pur di dimensioni notevoli non arrivava nemmeno vicino ai quasi 50 dichiarati nell’articolo.
Ci sono addirittura blog che hanno già pubblicato l’immagine dalla quale è stato preso il calamarone e lo ripropongono senza accorgersene“.
Ovviamente non tutti sono stati così attenti e la beffa si è diffusa a macchia d’olio su internet e sui social network. Blitz Quotidiano riporta la notizia, aggiungendo che “secondo gli esperti non sarebbe un fenomeno da sottovalutare, visto che tali giganti possono diventare pericolosi per bagnanti e imbarcazioni e considerato che non se ne conosce la pericolosità e il numero” e chiedendosi, nel titolo, se ci sia lo zampino di Photoshop; il sito gek60, collegato alla pagina Facebook “Il Marcio della Casta”, pubblica la notizia in un italiano a dir poco zoppicante (qui il link) in salsa Google Translate; idem con patate per Almanacco News. Il Gazzettino, invece, riporta solo la foto del “Calamaro gigante in Calofornia”, per poi correggere il tiro alla meno peggio.
Poco dopo un altro articolo, sempre sugli animali, parla di Fukushima. Questa volta è Agora Vox, che mette in relazione con Fukushima il ritrovamento del cadavere di una balena a due teste, frutto di uno sfortunato parto bigemellare.
Di per sé, la notizia è purtroppo vera. È la correlazione con Fukushima a essere non fondata e dunque frutto della fantasia degli autori. I parti di gemelli siamesi non sono prerogativa esclusiva della razza umana.
Oltretutto, il ritrovamento è avvenuto nella Baja California, in Messico, a migliaia di chilometri dal Giappone. Le rotte migratorie delle balene sono molto lontane rispetto alla zona contaminata. Le uniche simulazioni sulla dispersione radioattiva nell’oceano sono di Rossi et al. (2011): l’arrivo della radioattività (comunque abbastanza blanda) sulle coste americane è previsto tra il 2014 e il 2016.
Altra bufala su Fukushima è quella del solito Articolotre, che scrive come gli USA si stiano preparando alla catastrofe radioattiva. La notizia è tratta dal celeberrimo, famosissimo e attendibilissimo “San Jose Mercury News“. Tutto ciò mentre le operazioni del governo giapponese a Fukushima stanno procedendo nel migliore dei modi.
Anche questa notizia è una bufala: non c’è nessuna mobilitazione – né in Giappone, né negli USA – per lo ioduro di potassio. Secondo Articolotre, in caso di catastrofe nucleare solo il Giappone e gli USA prenderebbero precauzioni. I cinesi, i russi, i coreani e tutti gli altri abitanti delle zone limitrofe invece aspetterebbero serenamente la morte. Insomma: allarmismo gratis per tutti.
Alessandro Sabatino
[1] Vincent Rossi, Erik Van Sebille, Alexander Sen Gupta, Véronique Garçon, Matthew H. England, Multi-decadal projections of surface and interior pathways of the Fukushima Cesium-137 radioactive plume, Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers, Volume 80, October 2013, Pages 37-46