Non ho pretese di verità: siamo nel dolente sfottò. Corrosivo. E anche un po’ scorato.
Addio Pigi, sorgente dall’acqua, ed elevato al cielo; metafore inuguali, note (solo) a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; programmi, de’ quali distingue lo sfascio, come il suono delle voci domestiche; schede sparse e biancheggianti sul leggìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni di governo; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà compatito. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quel congresso difforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle sezion tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti ai manifesti ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al Presidente del suo paese, ad un votuccio a cui aveva messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che supplicava, tornando indietro con Monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ scranni, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, partito natìo, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dalla fperequazione vendoliana il rumore d’un passo (renziano) aspettato con un misterioso timore. Addio, Colle ancora straniero, Colle sogguardato tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo. Addio, congresso, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi di D’Alema; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e la linea venir comandata, e chiamarsi rossa; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.
Umberto Mangiardi feat. Alessandro Manzoni
@UMangiardi
(qui l’originale)