Addio Frederick Sanger, pioniere del genoma

Frederick Sanger

Per i più, il suo nome è sconosciuto. Ma ogni chimico, biochimico o ricercatore sul DNA sa che Frederick Sanger è probabilmente uno tra geni più cristallini e limpidi del secolo passato.

Sanger, scomparso pochi giorni fa, era stato il pioniere di tantissimi studi che sarebbero stati compiuti molto più avanti nel tempo e che avrebbero dato risultati importantissimi per la medicina e la biochimica. Tanto importanti furono i suoi risultati che vinse non uno, ma ben due premi Nobel, entrambi per la Chimica: uno nel 1958 e l’altro nel 1980. Prima di lui era riuscito solo a tre persone: la scienziata più famosa della storia, Marie Curie (Nobel per la Fisica nel 1903 e il Nobel per la Chimica nel 1911); una tra le personalità più straordinarie tra gli scienziati dello scorso secolo ossia Linus Pauling (Nobel per la Chimica 1954 e Nobel per la Pace 1962); e il padre dei transistor John Bardeen (Nobel per la Fisica 1956 e 1972). Sanger era l’ultimo rimasto in vita tra di loro. Nessuno finora dopo Sanger ha mai più vinto due premi Nobel.

Frederick Sanger Frederick Sanger

Frederick Sanger nasce a Rendcomb nel 1918, un paesino nel Glouchestershire (Inghilterra); suo padre era un medico che era stato missionario in Cina, aveva sposato sua madre appena 2 anni prima. Poco dopo il padre si convertì al quaccherismo e crebbe i figli come quaccheri.

Nel 1936 iniziò l’università al St. John’s College di Cambridge studiando scienze naturali. Il St. John è uno dei college più importanti di Cambridge: dalle sue stanze passarono scienziati come Paul Dirac, Appleton, Mott, Abdus Salam e John Cockroft, letterati come William Wordsworth e politici come l’attuale primo ministro indiano Manmohan Singh. Durante la sua permanenza a Cambridge entrambi i suoi genitori muoiono di cancro.

Nel 1939 fu esentato dal servizio militare nella Seconda Guerra Mondiale come obiettore di coscienza. Nel 1940 iniziò il suo Ph.D. proprio a Cambridge, dove continua in suo percorso accademico. Tra il 1951 e il 1952 riesce a determinare la sequenza amminoacidica di due catene polipeptidiche dell’insulina bovina, chiamate A e B, scoprendo successivamente che queste catene erano inattive a meno di un legame chimico, ossia tre ponti disolfuridici.

La scoperta principale fu che le due catene hanno una precisa sequenza di amminoacidi e questa sequenza è unica. Il suo lavoro sulla struttura delle proteine e, in particolare, sull’insulina gli valsero il Nobel per la Chimica del 1958. Ma soprattutto portarono all’ipotesi delle sequenze nel DNA di Francis Crick.

Dopo il Nobel, Sanger continuò a lavorare sulle sequenze, riuscendo nell’intento di determinare la sequenza dell’RNA ribosomiale dell’Escherichia coli, un batterio presente nel nostro intestino. Negli anni successivi il suo interesse si spostò verso il DNA, sequenziando il DNA di un batteriofago, il φX174: questo suo studio passò alla storia come il primo genoma sequenziato completamente, usando un metodo, sviluppato da Sanger stesso, chiamato “metodo della determinazione della catena” (o metodo Sanger).

Questo risultato sarà alla base del Progetto Genoma Umano, ambizioso progetto che consisteva nel determinare la sequenza delle coppie azotate del DNA umano e di mappare i geni del genoma umano. Questo risultato straordinario che Sanger ottenne gli valse il secondo Premio Nobel nel 1980, questa volta “diviso” con Walter Gilbert e Paul Berg, che fecero negli stessi anni scoperte fondamentali sulle strutture proteiche.

Poco dopo, nel 1983, si ritirò a vita privata insieme a sua moglie, Margaret, sposata nel 1940, dalla quale ebbe tre figli. In un’intervista dichiarò che sua moglie “aveva contribuito più di chiunque altro nel suo lavoro, perché aveva reso casa sua un posto tranquillo e felice”. Sanger si è spento nell’ospedale di Cambridge il 19 novembre 2013 all’età di 95 anni.

Alessandro Sabatino

@Ondaanomala1

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