Addio a Ursula Le Guin, la più preziosa delle Tre Corone femminili del fantastico

Ursula Le Guin, la più anziana e l’ultima ad andarsene delle Tre Corone femminili del fantastico, si è spenta lo scorso lunedì nella sua casa di Portland.
L’annuncio (da parte del figlio Theo Downes-Le Guin) è, tuttavia, di ieri: aveva 88 anni ed era malata da tempo.

Marion Zimmer Bradley, Tanith Lee e, appunto, Ursula Le Guin: di tutte e tre, Le Guin era, secondo la modestissima opinione di chi scrive queste righe, la scrittrice migliore.
Utilizzo questo sostantivo nel suo senso più neutro e tecnico, riferito alla capacità di utilizzare in maniera virtuosa lo strumento-scrittura.

Rimando il lettore che volesse informarsi sulla sua copiosa produzione o sulla sua storia personale a qualcuno dei tanti pezzi-coccodrillo da copia-e-incolla che si stanno moltiplicando, in rete, in queste ore.
Chissà come questa elegante inventrice di mondi li avrebbe commentati.

Probabilmente con la stessa verve di fustigatrice con la quale ha più volte bacchettato, in vita, i registi (ma sarebbe più corretto dire: i responsabili) delle brutte trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi. O con lo stesso puntiglio con il quale correggeva chi pronunciava alla francese il suo cognome acquisito:

È un cognome bretone, quello di mio marito.
“Ursula Kroeber Le Guin” si pronuncia quindi
URsuhluh (UR come in “burr”; o, in Inghilterra, URsyoola) KROb’r l’GWIN
».

Mancherà tantissimo a un mondo, quello del fantastico, negli ultimi anni diventato fin troppo di moda. Guadagnandone molto di più in popolarità che in qualità.

Andrea Donna

(Foto di Jack Liu, tratta dal sito ufficiale dell’autrice californiana).

 

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