Alzi la mano chi si ricorda quale era il social media che tutti usavano prima della diffusione virale di Facebook, Twitter, GooglePlus e Skype. Proprio lui, Windows Live Messenger, “Msn” per gli amici.
Messenger rappresentò, per chi all’inizio del nuovo millennio era un ragazzo, la scoperta delle chiacchiere a distanza e immateriali, senza orario, protette dallo scudo dello schermo, ma anche il gusto per le emoticon e per le animazioni fluttuanti.
Fu un andare oltre al telefono e, anche se si perdeva così la possibilità di ascoltare la voce delle persone, fu una vera rivoluzione, che spalancava le porte delle reti sociali anche ai timidi. Nelle case italiane entrò la chat ed era proprio in chat che i ragazzini si incontravano, si conoscevano meglio, magari si innamoravano o litigavano.
Sembra una vecchia favola, ma si tratta in fondo di una manciata di anni fa. Il primo servizio di instant messanging a diffondersi a macchia d’olio tra gli adolescenti italiani è nato, infatti, nel 1999 e da domani non esisterà più.
Intaccato nella sua popolarità dall’analoga funzione chat compresa nel ben più complesso social networking service di Zuckerberg e dalla comparsa di altri social media che propongono nuove forme di comunicazione, Msn era da tempo in vistoso declino. A fine 2012 la Microsoft aveva annunciato che presto avrebbe ritirato Messenger da tutti i mercati ‒ a parte quello cinese, in cui il programma è ancora molto popolare ‒ e ora il progetto si concretizza con la migrazione degli utenti Msn ancora attivi verso la piattaforma Skype nella sua versione 0.6.
In seguito all’acquisto del gruppo Skype nel 2011, l’azienda di Redmond ha infatti deciso di fondere le funzionalità e le liste dei contatti dei due programmi, diventati sostanzialmente concorrenti visto che Skype, oltre alle funzioni di chiamate e videochiamate, mette a disposizione la funzionalità di messaggistica istantanea in chat che era la particolarità di Messenger.
Serena Avezza